Un decreto ministeriale elenca le linee guida affinché sia anticipato l’Assegno di inclusione in vigore dal 1° gennaio 2024 ai nuovi beneficiari individuati. Si tratta di una corsia preferenziale per le famiglie che, in ogni modo, necessita di passaggi per essere certificata: nove situazioni ampliano nettamente i requisiti per ottenere l’indennità del 2024. Il motivo è quello della presa in carico dei servizi sociali e sanitari per situazioni in capo ad almeno un componente della famiglia richiedente.
Assegno di inclusione 2024, ecco quali sono i nuovi beneficiari dell’indennità
A disciplinare le condizioni di svantaggio – che si sommano ai requisiti per l’Assegno di inclusione 2024 dovute alla presenza, in famiglia, di soggetti minori, over 60 o disabili – è il decreto del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali numero 160 del 29 dicembre 2023. Il provvedimento contiene le linee di indirizzo relative alla valutazione delle situazioni di svantaggio previste dal decreto dello stesso ministero numero 154 del 13 dicembre 2023.
Situazioni di svantaggio per ottenere l’ex Reddito di cittadinanza: cosa dice il decreto del ministero del Lavoro
Arrivano le condizioni di svantaggio che anticipano l’indennità dell’Assegno di inclusione che decorre dal 1° gennaio 2024. La misura, che da tre giorni ha preso il posto del Reddito di cittadinanza per sostenere le famiglie cosiddette “non occupabili” – ovvero con componenti minori, over 60 o disabili – prevede, quale ulteriore requisito, la situazione di svantaggio personale di almeno un membro della famiglia che faccia richiesta dell’Assegno di inclusione.
Il provvedimento del ministero del Lavoro 160 di fine 2023
A elencare le situazioni di svantaggio che consentono di anticipare la nuova indennità del 2024 è il decreto del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali numero 160 del 2023. Il provvedimento dettaglia le nuove categorie, individuando le modalità di fruizione dell’indennità, nonché l’istituzione pubblica deputata all’accertamento della situazione di svantaggio per poter arrivare all’Assegno di inclusione.
L’obiettivo è quello di giungere a una procedura uniforme e standard di valutazione e di assegnazione della nuova indennità, valida su tutto il territorio nazionale. È importante chiarire, come specifica il decreto 160 del 2023, che le condizioni di svantaggio sono legate ad obiettivi e a durate dell’intervento stesso e dei servizi previsti nel periodo di accompagnamento verso l’autonomia. Da questo punto di vista, e in attesa di ulteriori chiarimenti del ministero del Lavoro, le condizioni di svantaggio potrebbero coprire un periodo limitato, prima di riprendere una vita occupazionale autonoma.
Assegno inclusione nuovi beneficiari, quali sono le situazioni di svantaggio?
Le situazioni di svantaggio rappresentano, pertanto, una corsia preferenziale per arrivare a ottenere l’Assegno di inclusione, almeno per tutta la durata della condizione penalizzante. A tal proposito, si possono quindi individuare i nuovi beneficiari dell’Assegno di inclusione. In primis rientrano nell’elenco delle persone svantaggiate coloro che abbiano dei disturbi mentali; a seguire i soggetti con disabilità fisica, psichica e sensoriale, di almeno il 46 per cento o che, in ogni modo, necessitino di particolari azioni di cura e di assistenza o di percorsi integrati. A seguire le persone con problematiche relative alle dipendenze patologiche.
Potranno richiedere l’Assegno di inclusione anche i soggetti vittime di tratta, di violenza di genere e gli ex detenuti da meno di un anno o ammessi a pene alternative a detenzione e a lavoro esterno. Inoltre, rientrano tra i nuovi beneficiari dell’ex Reddito di cittadinanza le persone portatrici di fragilità specifiche sociali, inserite in strutture o in programmi, i soggetti senza dimora e i neo maggiorenni di età tra i 18 e i 21 anni che vivano al di fuori delle famiglia a causa di un provvedimento di un giudice.