L’area del Pd che fa riferimento al governatore Stefano Bonaccini si è data una struttura. Ma i lavori di organizzazione hanno creato qualche scossa di assestamento nel partito. Il presidente dell’Emilia Romagna, uscito sconfitto dalle primarie con Elly Schlein, è il leader della componente Energia popolare, la minoranza interna. Come coordinatori, Energia popolare ha indicato la senatrice Simona Malpezzi, che con l’arrivo della nuova segretaria venne sostituita da Francesco Boccia nel ruolo di capogruppo a Palazzo Madama, e Piero De Luca, figlio del presidente della Campania, Vincenzo, che con Schlein ha un rapporto conflittuale. Anche De Luca jr fu al centro di un braccio di ferro con la segretaria, che non lo confermò nel ruolo di vicecapogruppo alla Camera. La nuova struttura ha fatto storcere più di una bocca: “Chiamiamola col suo nome, Energia popolare è una corrente a tutti gli effetti, eppure al congresso tutti a dire ‘mai più”, commentava un parlamentare vicino a Schlein.

Bonaccini sceglie i responsabili organizzativi

Come responsabili organizzativi, Energia popolare ha indicato Andrea De Maria e Stefania Pezzopane, mentre il coordinamento degli amministratori locali è affidato a Matteo Biffoni e quello dei consiglieri regionali a Simona Meloni. Dal fronte bonacciniano, però, si smorza: “L’unico obiettivo è dare un contributo al Pd, dare una mano per l’appuntamento delle Europee”. Perché Malpezzi e De Luca? “Sono esponenti di punta del partito, con storie ed esperienze di rilievo – spiegava un esponente di punta dell’area – Valorizzarli è un modo per evitare il rischio che il loro impegno venga disperso”. Nessuna polemica nella nota che annunciava la squadra: l’obiettivo è “contribuire alle battaglie politiche che il Pd sta portando avanti in Parlamento e nelle nostre comunità contro le pessime scelte del Governo Meloni e per promuovere nel Paese idee e proposte realmente in grado di garantire crescita e giustizia sociale”.