Con l’inizio del nuovo anno si riapre immediatamente il dossier più caldo dell’intera legislatura: la riforma costituzionale per il premierato voluta dalla presidente del Consiglio Meloni e da Fratelli d’Italia.
Il disegno di legge è infatti il cuore del progetto governativo di Giorgia Meloni, intenzionata a varare una riforma istituzionale in grado di conferire maggiore stabilità politica al Paese e di riaffermare «la volontà popolare» così come espressa dalle urne, come spiegato oggi da Ignazio La Russa, presidente del Senato e storico fondatore di Fratelli d’Italia, in un’intervista a La Stampa.
Riforma costituzionale Meloni: “Il presidente del Senato La Russa sbaglia: il premierato indebolisce l’Italia”
Le parole del presidente del Senato La Russa in difesa del premierato – specialmente dalla critica per la quale la riforma indebolirebbe significativamente le prerogative del Presidente della Repubblica – non sono tuttavia sfuggite al segretario nazionale di Alternativa Popolare e sindaco di Terni Stefano Bandecchi, già espressosi duramente in passato contro un disegno di legge costituzionale ritenuto sbagliato e divisivo.
Secondo Bandecchi, infatti, è innegabile come l’elezione diretta del premier sminuirà il ruolo del Capo dello Stato e dunque il prestigio dell’«unica figura istituzionale in grado di raccogliere la fiducia di tutti gli italiani» in modo bipartisan, come avvenuto ad esempio nei momenti più difficili della storia della Repubblica italiana.
Riforma costituzionale Meloni, Bandecchi (AP): “Il centrodestra voleva il presidenzialismo e ora propone il premierato”
Con la puntualità che lo contraddistingue, poi, Bandecchi esamina un altro passaggio dell’intervista al presidente del Senato di oggi, dove La Russa si è peraltro espresso sul caso Pozzolo.
Il fondatore di Fratelli d’Italia, infatti, ha ricordato oggi di sua sponte come il programma elettorale del suo partito ponesse come obiettivo, in caso di vittoria alle elezioni, il raggiungimento di un modello costituzionale fondato sul presidenzialismo e non sul premierato:
Volevamo qualcosa di più del premierato in tema di democrazia diretta. Trovo comunque sia stato saggio tentare di portare a casa un testo il meno invasivo possibile. Sarà pure qualcosa di minore rispetto al presidenzialismo, ma non considero un errore la strada che la ministra Casellati ha scelto.
È questo passaggio, lampante nel suo significato, a suscitare la più aspra critica del segretario nazionale di Alternativa Popolare che sarcasticamente chiede come si possa pensare di «convincere gli italiani di un progetto partorito solo per finalità elettorali».
Riforme, Bandecchi: “Tra premierato e autonomia il Paese rischia conseguenze gravissime”
Per il sindaco di Terni Stefano Bandecchi, pertanto, la non coincidenza tra le promesse elettorali e il programma attuato in un anno e mezzo di Governo mostra in modo evidente come il centrodestra continui a dispensare promesse – tra cui addirittura quella della «stabilità politica» – per poi tradirle.
Il caso della riforma costituzionale, infatti, non è per Bandecchi che l’ultima dimostrazione di una maggioranza di Governo che «si nasconde dietro riforme bandierina che non avranno alcun effetto nel alleviare i problemi reali dei cittadini», ma che anzi con i suoi progetti (premierato e autonomia differenziata) rischia di far cadere l’Italia «in una semiditattura pericolossisima».