Strani giorni anche per i saldi. Partono tra oggi, 3 gennaio 2024, in Valle d’Aosta, e venerdì 5 nel resto d’Italia, ma è un quadro tutto da studiare quello che emerge dal sondaggio Ipsos per Confesercenti. Quest’anno più che mai, per esempio, si dovrà letteralmente fare i conti con il cambiamento climatico.

Il sondaggio Ipsos per Confesercenti sui saldi 2024: c’è da fare i conti con il cambiamento climatico

Il 92,1% delle piccole e medie imprese del commercio moda che partecipano alle vendite di fine stagione (l’85,5% del totale) è anzitutto convinto che l’apertura sia troppo anticipata rispetto all’avvio vero e proprio della stagione invernale. Il 96% degli esercizi, del resto, parla di un calo medio del -46% sulle vendite dei capi della collezione autunno-inverno. Inevitabile se manca il freddo…

Favorevole a posticipare la data d’inizio è Beniamino Campobasso, presidente della Fismo (Federazione italiana settore moda) di Confesercenti:

Le piccole e medie imprese del commercio non hanno un sufficiente lasso di tempo per commercializzare le merci a prezzo pieno, e si vedono costrette a svendere a saldo per seguire l’onda dettata da grande distribuzione e commercio on line. A ciò si aggiunge il fatto che le condizioni climatiche, con le temperature praticamente estive che si sono protratte durante tutto il periodo autunnale, hanno pesantemente condizionato negativamente il lancio della vendita di capi invernali: la stagione fredda, a quanto pare, arriverà solo dopo l’avvio dei saldi, con Burian.

Il 40% dei consumatori ha già le idee chiare, il 56% aspetta le offerte

Per il resto, continua il sondaggio, il 40% dei consumatori ha già pianificato di acquistare in saldo e con un budget medio da 267 euro; 150 euro per il 38%. Un ulteriore e importante 56% effettuerà compere solo in caso di offerte interessanti. Altro fattore di non poco conto.

Una quota in crescita – riporta la nota di Confesercenti – rispetto agli scorsi anni, segnale di una maggiore attenzione da parte delle famiglie: l’onda lunga dell’inflazione pesa ancora sui bilanci, e l’acquisto in saldo diventa meno impulsivo e più ragionato.

La buona notizia per i commercianti è che l’83% dei consumatori sceglierà negozi fisici, di cui il 47% perché può avere più garanzie sui prodotti. Per quanto riguarda questi ultimi, si acquisteranno soprattutto calzature. Una ideale classifica delle preferenze è così composta:

  • scarpe (58%);
  • maglioni e felpe (56%);
  • intimo (34%);
  • gonne e/o pantaloni (33%);
  • magliette, canottiere e top (29%);
  • camicie (27%);
  • capispalla (21%);
  • borse (19%);
  • abito/completo (17%);
  • biancheria per la casa (15%);
  • foulard, cappelli e altri accessori (13%);
  • cinture (12%);
  • articoli di piccola pelletteria, portafogli e portacarte (10%).

Negli ultimi giorni, Tag24 sta approfondendo il discorso sui saldi. Qui le informazioni su quando inizieranno da Zara.