Cos’è il rapimento informatico? Si tratta di una nuova truffa messa in atto da pericolosi cybercriminali.
I truffatori, per mettere in moto questo raggiro identificano una potenziale vittima assicurandosi che la famiglia possa di fatto permettersi di pagare un riscatto e poi convincono i malcapitati ad isolarsi e persino a fotografarsi per far sembrare che siano tenuti prigionieri.
I rapitori informatici però non intervengono mai fisicamente, di fatto monitorano solo la vittima tramite FaceTime o Skype.
I cybercriminali contattano poi i familiari della vittima per chiedere il riscatto, in alcuni casi anche facendo sentire la voce della presunta vittima “rapita” con l’aiuto dell’intelligenza artificiale.
Una delle ultime vittime di questa nuova truffa è stato il giovane studente cinese Kai Zhuang, ritrovato in una tenda nelle zone rurali dello Utah negli Stati Uniti. Il giovane, era stato convinto dai rapitori ad isolarsi e a seguire i loro comandi per non rischiare di mettere in pericolo la propria famiglia.
Il caso di Zhuang è solo l’ultimo dei tanti studenti stranieri presi di mira dai rapitori informatici. I primi episodi sono avvenuti in Messico già nel 2013 mentre la stampa americana ha iniziato a parlare di questo pericoloso fenomeno solo nel 2017.
Cos’è il rapimento informatico: come funziona
A finire nella rete dei malintenzionati digitali sono soprattutto i più giovani e i personaggi pubblici. Questi infatti riempiono i propri social di video e audio che con la loro voce rendono le cose semplici per gli hacker e per i software di deepfake.
Tra i passaggi tipici di un rapimento virtuale troviamo prima di tutto, l’identificazione di una potenziale vittima che nella maggior parte dei casi può essere un soggetto considerato “fragile” o il parente di una persona “rapita” in grado di permettersi di pagare un importante riscatto.
A questo punto i rapitori daranno vita ad una storia finta, creata ad hoc con lo scopo di confondere le persone e manipolarle emotivamente.
Dopo che il soggetto è stato identificato e convinto ad isolarsi i truffatori passano alla vera e propria chiamata rivolta alla famiglia, dove si parla del rapimento e si richiede il riscatto dettando le condizioni della trattativa.
La truffa sfrutta in tutto e per tutto l’intelligenza artificiale, infatti questo schema studiato nei minimi dettagli può essere eseguito utilizzando un sistema relativamente semplice, come ChatGPT.
Come difendersi
È importante sottolineare come per difendersi da questa e altre truffe è necessario pubblicare meno informazioni possibili sui social.
In particolare sarebbe bene non condividere con estranei o persone conosciute da poco tutte quelle informazioni che riguardano figli minori ed evitare di accettare amicizie e follower da sconosciuti.
Nel caso in cui si ricevesse una richiesta di riscatto da un rapitore si consiglia sempre di prendersi del tempo per verificare se esiste o meno uno stato un reale di rapimento. E soprattutto contattare subito la polizia.
Usando i servizi del chatbot di OpenAI, infatti, i criminali informatici possono, in modo molto semplice raccogliere le principali informazioni sulle loro vittime e, addirittura, identificare i soggetti più fragili su cui puntare.
Non esiste però un modo per difendersi da questo tipo di truffe.
In alcuni casi è possibile solo non fidarsi mai delle chiamate provenienti da mittenti sconosciuti e di accertarsi sempre che la persona “rapita” stia bene.
Nel caso in cui questi accorgimenti non bastassero è sempre bene rivolgersi alle forze dell’ordine e seguire tutti i consigli degli esperti di sicurezza informatica.
Altre tecnologie usate per la truffa
Esistono poi altre tecnologie molto utilizzate dai criminali informatici come il deepfake, ovvero una tecnica utilizzata per manipolare foto e video innocui e trasformarli in potenziale materiale compromettente.
Solo nel 2022, secondo i dati riportati dalla Federal Trade Commission le attività legate a questo tipo di illecito hanno generato un “guadagno” di circa 2,6 miliardi di dollari.
Una delle truffe più comuni prevede infatti l’utilizzo di file audio generati dall’intelligenza artificiale che possono replicare la voce delle persone e far dire loro qualsiasi cosa.
Utilizzando ingegnosi strumenti di intelligenza artificiale è possibile infatti elaborare una nuova biometria vocale. In questo modo si da origine ad un file vocale fasullo che riproduce esattamente la voce di una persona.