C’è grande attesa per il 2024 anche dal punto di vista politico, visto che si terranno le elezioni del Parlamento europeo. Allo stesso tempo, anche gli elettori di cinque Regioni saranno chiamati alle urne.
Elezioni 2024, si vota per le Europee e per le Regionali
Il 2024 sarà un anno molto importante dal punto di vista politico, visto che si terranno le elezioni Europee. Alle urne tuttavia saranno chiamati anche gli elettori di cinque Regioni differenti, con 3.700 comuni al voto. Tra questi figurano anche i capoluoghi regionali di Firenze, Bari, Cagliari, Campobasso, Perugia e Potenza, dei buoni test per capire lo stato di salute dei partiti e delle coalizioni. Un peso specifico però verrà assegnato proprio alle chiamate elettorali utili per il rinnovo del Parlamento europeo.
Giorgia Meloni alle Europee? Il timore di spaccare la maggioranza
Sullo scenario continentale infatti sarà possibile misurare la forza dei partiti italiani, anche in vista delle future elezioni politiche. Una particolare attenzione verrà rivolta a Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, che punta a consolidare la propria leadership nazionale. La Premier potrebbe anche essere investita di una potenziale candidatura ma una sua vittoria netta al contrario avrebbe anche una conseguenza sulla maggioranza governativa.
Il PD punta su Elly Schlein ma non mancano le frizioni interne
Sul fronte dell’opposizione, la segretaria dem Elly Schlein è già pronta a scattare per Strasburgo. Una sua eventuale candidatura in due o più colleghi tuttavia potrebbe esser malvista da parte delle di molte sue colleghe. Donne che, come spiegano fonti parlamentari, puntano a presentarsi in coppia con Dario Nardella o Nicola Zingaretti. Il segretario del Movimento Cinque Stelle Giuseppe Conte invece non ha intenzione di presentarsi come candidato alle Europee.
Si vota in cinque Regioni diverse: la prima sarà la Sardegna
Tornando alle elezioni regionali, gli elettori esprimeranno le proprie preferenze in Abruzzo, Basilicata, Piemonte, Sardegna e Umbria. I primi elettori ad esser richiamati alle urne saranno quelli sardi, che voteranno domenica 25 febbraio. Il governatore è Christian Solinas, segretario del Partito Sardo d’Azione in carica da marzo 2019. Il centrodestra non si è ancora espresso circa una sua ricandidatura, sebbene la Lega sia a favore. Un’ipotesi potrebbe essere quella di presentare Paolo Truzzu, attuale sindaco di Cagliari ed esponente di Fratelli d’Italia. Le speranze del centrosinistra invece saranno quasi tutte su Alessandra Todde, deputata del Movimento Cinque Stelle. Un terzo candidato infatti potrebbe essere Renato Soru, Presidente della Regione dal 2004 al 2009.
Abruzzo chiamato alle urne: Marsilio vuole la conferma
Il secondo voto arriverà domenica 10 marzo e potrebbe portare alla conferma di Marco Marsilio, attuale Presidente in carica dal febbraio 2019. L’esponente di Fratelli d’Italia dovrebbe esser supportato da tutta la coalizione di centrodestra, salvo eventuali sorprese. Il suo principale avversario sulla carta sarà Luciano D’Amico, ex rettore dell’Università di Teramo e schierato con “Abruzzo Insieme”. Questa lista civica vede un largo fronte di centrosinistra in cui spiccano Italia Viva, Movimento Cinque Stelle e Azione.
In Umbria l’unica certezza è Corridori di Alternativa Popolare
Nessuna data ufficiale per l’Umbria, dove i seggi con molta probabilità verranno aperti ad ottobre 2024. A guidare la giunta regionale dal novembre 2019 è Donatella Tesei, membro della Lega che sembra intenzionata ad una sua ricandidatura. Allo stato attuale l’unico nome sicuro è quello di Riccardo Corridori, esponente del partito Alternativa Popolare di Stefano Bandecchi. Tanta confusione a sinistra, dove ogni trattativa fra il PD, M5S, Alleanza Verdi e Sinistra Italiana è stato sospesa. Una situazione identica a quella dell’Umbria la sta vivendo la Basilicata, i cui elettori non conoscono ancora una data certa.
In Piemonte si potrebbe votare nel mese di maggio
L’attuale presidente Vito Bardi dovrebbe ripresentarsi alle elezioni, sebbene Forza Italia non abbia ancora ufficializzato la sua candidatura. Una buona parte del centrosinistra con il PD in testa invece sosterrà Angelo Chiorazzo, che sta cercando un accordo con il Movimento Cinque Stelle. Pure per il Piemonte non si conosce ancora una giorno per le votazioni, ma è probabile che queste avvengano in concomitanza con le Europee. L’unica mossa certa ad oggi è rappresentata da Alberto Cirio, attuale Presidente in carica dal 2019 che punta al secondo mandato con il sostegno della coalizione di centrodestra.
PD e Cinque Stelle cercano un’intesa sul candidato piemontese
L’avvicinamento a questi appuntamenti non sarà facile e privo di ostacoli, visto che ogni coalizione o partito cercherà di puntare al massimo. Non mancano però i dubbi come nel caso dello stesso Piemonte, dove è ancora mistero sul candidato di centrosinistra. L’avvicinamento tra PD e M5S circa il candidato potrebbe verificarsi nella giornata di domani 4 dicembre, quando si terrà un vertice fra gli esponenti regionali di spicco.