Sono almeno 20 le persone che hanno perso la vita nelle esplosioni al Cimitero dei Martiri nella città di Kerman in Iran. Le esplosioni sono avvenute durante la commemorazione di Qasem Soleimani una delle figure di alto rango uccise nell’attacco dei droni statunitensi in Iran nel 2020.
Iran, almeno 73 morti nelle esplosioni al cimitero di Soleimani
Le esplosioni sono avvenute durante la commemorazione del quarto anniversario della morte del generale Qasem Soleimani nei pressi del cimitero nel sud dell’Iran.
Secondo l’agenzia dello stato dell’Iran, Irna, sono state uccise almeno 73 persone e 171 sono rimaste ferite nelle esplosioni al cimitero della città di Kerman. L’agenzia riferisce che la prima esplosione è avvenuta a 700 metri dalla tomba di Soleimani e la seconda fuori dai posti di blocco a circa un chilometro di distanza.
Dichiarazione di attacco terroristico
Le agenzie iraniane riportano che il deputato alla sicurezza di Kerman ha dichiarato che le esplosioni sono avvenute sul percorso dei martiri verso la tomba di Soleimani, ma non è ancora chiaro se sia stata causata da un’esplosione di gas o da un attacco terroristico.
Non ci sono ulteriori dettagli.
L’uccisione di Soleimani
Il 3 gennaio 2020, le forze statunitensi hanno effettuato un attacco aereo con gli MQ-9 contro il convoglio di Qasem Soleimani, capo delle forze Quds iraniane, e Abu Mahdi al-Muhandis, vice comandante delle Forze di Mobilitazione Popolare irachene sostenute dall’Iran, all’aeroporto di Baghdad. Durante l’attacco sono state uccise 10 persone tra cui i comandanti ed altri militari.
L’allora presidente degli stati Uniti, Donald Trump, aveva annunciato di aver dato l’ordine per l’uccisione di Soleimani che rappresentava una minaccia per gli Usa.
L’8 gennaio dello stesso anno, l’Iran aveva risposto con un attacco di missili ballistici alle basi americane in Iraq.