La guerra fra Israele ed Hamas ha avuto effetti anche sul calcio. Il difensore algerino e del Nizza (Ligue 1 francese), Youcef Atal, è stato condannato ad 8 mesi di carcere con condizionale: era stato accusato di aver fomentato l’odio religioso con un post pubblicato sul suo profilo Instagram.
Nonostante il calciatore avesse cancellato il post e poi si fosse pubblicamente scusato, ciò non è bastato per evitare una condanna. Ora si attendono i ricorsi, ma la condanna è una grave macchia sulla carriera di Atal. Molte persone però si domandano anche: dove può finire la libertà di espressione, specie in un mondo come quello del calcio?
Youcef Atal, la condanna per incitamento all’odio religioso: cosa è successo
Il Nizza allenato dall’italiano Francesco Farioli e di proprietà di sir Radcliffe (a capo della multinazionale della chimica INEOS) si è distinto come una delle squadre francesi con il calcio più fluido e propositivo della Ligue 1 francese.
Mentre gli Aquilotti rossoneri cercano di togliere il titolo di campioni francesi al PSG, il difensore Youcef Atal è rimasto coinvolto in un caso giudiziario che avrà forti ripercussioni sulla sua carriera. Lo scorso 7 ottobre, quando è iniziata la guerra fra Hamas ed Israele, il nazionale algerino aveva pubblicato un breve video sul suo profilo Instagram in cui un predicatore, Mahmoud Al Hasanat, chiedeva la benedizione divina verso i combattenti palestinesi nei loro attacchi contro Israele.
Il Nizza aveva subito avvertito Atal che quel video non sarebbe stato ben accetto da molti, così il calciatore aveva deciso di cancellarlo dalla sua pagina social. Ciò però non è bastato per evitare critiche e, oggi, anche una condanna penale: il vice procuratore, Meggi Choutia, ha affermato davanti alla corte che quel video (anche se durava 35 secondi) dava ampia visibilità ad un messaggio considerato antisemita:
Sono fatti gravi, che non devono essere banalizzati. Condividere un video significa prendersi il merito dei commenti e dar loro visibilità. In nessun momento, durante questi 35 secondi, si può parlare di pace.
Atal è stato oggi condannato ad 8 mesi di reclusione con condizionale e ad una multa di 45mila euro. Il calciatore, sospeso dal Nizza dopo la pubblicazione del video e squalificato dalla Federcalcio francese per 7 partite, ha sempre affermato che il suo intento non fosse antisemita ma di segnalare il proprio sostegno alla popolazione palestinese a Gaza:
Non sono antisemita. Non sono contro gli ebrei né contro i cristiani, non odio nessuno.
Atal avrebbe cercato di diffondere un messaggio di pace, in un momento in cui in Francia i calciatori musulmani sono stati accusati di fondamentalismo religioso anche senza avere prove a supporto (come nel caso di Benzema).
Chi è Youcef Atal e cosa significa il suo arresto per il Nizza
Difensore classe 1996 che giostra prevalentemente sulla fascia destra, Atal ha iniziato la sua carriera calcistica nelle giovanili dell’USM Alger. Trasferitosi nel 2017 nel campionato belga nelle fila del Kortrjik, passa l’anno successivo in Francia. I rossoneri del Nizza lo fanno giocare spesso titolare e prima dell’arresto di novembre 2023 Atal aveva accumulato 99 presenze con la squadra francese.
Nel 2019 Atal vinse con la maglia dell’Algeria, di cui è un titolare fisso, una Coppa d’Africa: la sua nazionale batté il Senegal per 1-0.