Cresciuto calcisticamente con il Brescia, Dario Bonetti si fa notare in Serie B e compie il grande salto con la Roma di Nils Liedholm. Difensore centrale dal fisico importante, al primo anno con i giallorossi vince la Coppa Italia e tra il 1980 e il 1982 colleziona 46 presenze. Poi una breve parentesi in prestito alla Sampdoria, prima di tornare nella Capitale, dove vive da protagonista altre tre stagioni. Scende in campo anche nella sfortunata finale di Champions, persa ai rigori contro il Liverpool. Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, inizia la carriera da allenatore e vive il suo mometo migliore sulla panchina della Dinamo Bucarest. Per commentare la gara di Coppa Italia, Roma-Cremonese, Bonetti, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Roma-Cremonese, Bonetti a Tag24
La sconfitta arrivata in campionato contro la Juventus ha infiammato l’ambiente e non ha consentito alla squadra di Mourinho di chiudere l’anno in bellezza. Per archiviare definitivamente la delusione però, questa sera in Coppa Italia i giallorossi dovranno passare il turno, battendo la Cremonese. Sarebbe il modo perfetto per iniziare il nuovo anno con il piede giusto e poi, vincendo questa sera, lo Special One si assicurerebbe il derby contro la Lazio la prossima settimana. Una motivazione in più per fare bene e non sottovalutare l’avversario. Per commentare la gara di Coppa Italia, Roma-Cremonese, Bonetti, che ha vestito la maglia giallorossa per cinque stagioni, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Questa sera in Coppa Italia la Roma affronta la Cremonese e sulla carta la squadra di Mourinho è favorita, anche se non c’è mai niente di scontato. Che match sarà?
“Il calcio ci ha dimostrato effettivamente che non si può mai dare nulla per scontato, non solo in una competizione come la Coppa Italia, ma in generale. Detto questo però, mi aspetto una vittoria comoda da parte della Roma, anche se Mourinho dovesse decidere di schierare calciatori che finora hanno giocato meno”.
Dici questo perché ti aspetti un importante turnover?
“Beh credo proprio di sì. Nonostante i problemi che può avere la Roma, dal punto di vista degli infortuni, il turnover in un match come quello di stasera, ci sta. D’altronde anche se dovessero giocare tutte le seconde linee, sarebbero comunque superiori ai calciatori della Cremonese”.
Anche perché può essere l’occasione per giocatori che finora hanno brillato meno, di mettersi in mostra? Mi viene in mente soprattutto uno come Belotti, ad esempio.
“Ogni partita è un’opportunità per tutti. Come diceva il grande Totò, quel che è stato è stato. Nel calcio conta soprattutto il presente e quindi la partita di questa sera e dovranno essere bravi a sfruttarla al massimo”.
La Coppa Italia è un obiettivo stagionale per la Roma? È un trofeo che manca in bacheca da tantissimo tempo…
“Una grande squadra, una grande città, una grande società e una grande tifoseria come la Roma, merita di puntare sempre al meglio. E’ una squadra che deve dare il massimo in ogni tipo di competizione. Non ci sono limiti, non ci sono scelte da fare, deve puntare con fermezza a qualunque trofeo partecipi”.
Hai vestito la maglia della Roma e sai bene cosa significa, anche dal punto di vista ambientale. Se i giallorossi riuscissero a passare questa sera, la prossima settimana ci sarebbe il derby contro la Lazio. È una motivazione in più?
“Credo, come ho detto prima, che nel calcio esista soltanto il presente e la Roma non deve pensare ad altro che alla gara di questa sera contro la Cremonese. Non è mai il caso di fare i ragionamenti sulle partite future. La squadra di Mourinho dovrà essere concentrata solo sulla sfida da giocare stasera, perché se dovessero invece pensare già al derby rischierebbero di rimanere con il cerino in mano. Non si devono fare calcoli e scendere in campo al massimo delle forze e della concentrazione “.
Si ragiona e si discute anche sul futuro di Mourinho e sul suo possibile rinnovo. Tu cosa ne pensi?
“Credo che la società debba aver ben chiaro cosa vuole fare prima di tutto. Se vogliono vincere devono continuare con Mourinho, ma cercando di seguirlo anche sul mercato. Quest’anno la Roma, al di là di Lukaku che sta facendo molto bene, non ha fatto altri grandi acquisti e soprattutto a centrocampo ha perso un calciatore molto importante come Matic. Aveva incontrato qualche difficoltà all’inizio, ma poi è diventato un punto cardine della squadra e se il club vuole vincere, determinati calciatori non deve lasciarli partire. La Roma deve rinforzare tutto il gruppo. Se pensano di fare questo tipo di politica però, Mourinho non deve restare”.
Nell’ultimo periodo si è parlato tanto di Bonucci. Qualche rinforzo te lo aspetti già nel mercato di gennaio?
“Assolutamente sì, si è parlato tanto di Bonucci, ma non credo fosse l’uomo giusto. Sarebbe stato d’aiuto più nella fase di costruzione che in fase difensiva, ma a Mourinho serve un rinforzo dietro. Credo sarebbe opportuno recuperare un calciatore come Smalling, che prima era fondamentale e dovrebbe tornare ad esserlo. Sarebbe importante che recuperasse la condizione fisica e tornasse a giocare con continuità ed entusiasmo. Alla Roma serve più di qualche ritocco, non solo tra i titolari ma in tutto il gruppo per poter essere davvero competitivi”.
Ti riferisci anche all’Europa ovviamente?
“Certo, fino a questo momento penso che la classifica della Roma sia positiva. Se andiamo a vedere i valori delle altre squadre è chiaro che i giallorossi non sono tra i più forti. Il primo obiettivo deve essere la qualificazione in Champions, ma senza dimenticare anche il percorso in Europa League. Sarebbe importante arrivare di nuovo in fondo e provare a vincere il trofeo, ma ci sono squadre molto forti, che potrebbero addirittura fare la differenza nella massima competizione Europea. La Roma deve puntare a fare il massimo in tutte le competizioni a cui partecipa, ma Mourinho ha ragione quando si lamenta della rosa”.
Dal canto suo però, anche l’allenatore potrebbe fare di più?
“Se la società facesse per lui un mercato diverso assolutamente sì. Può dare ancora di più sotto tutti i punti di vista. Mourinho sa bene come fare per riuscire a vincere, ma finché non ha una squadra all’altezza è inutile continuare a discuterne. Sono stati acquistati tanti nomi importanti, ma molto fragili dal punto di vista fisico, e questa è la cosa peggiore. Il mister ha in casa giocatori molto forti, che potrebbero fare la differenza, ma che non la faranno mai perché non stanno bene fisicamente. Si critica il tecnico per il gioco, ma spesso è costretto a fare scelte, anche impopolari, perché ha una squadra che può diventare imprevedibile”.