Nuovo capitolo del caso sulla morte di Liliana Resinovich. Come già annunciato agli inizi di dicembre 2023, è stata disposta la riesumazione del corpo della donna per ulteriori esami. I familiari non hanno mai creduto all’ipotesi del suicidio e hanno fatto opposizione alla richiesta di archiviazione. Oggi, il procuratore capo di Trieste, Antonio De Nicolo, ha annunciato che il sostituto procuratore Maddalena Chergia, titolare del procedimento, ha disposto “Il conferimento dell’incarico di riesumazione della salma a un collegio di consulenti“.
Primo atto della riapertura delle indagini sulla morte di Liliana Resinovich: disposta la riesumazione del corpo della 63enne
Non si spengono i riflettori sulla triste vicenda della 63enne che il 14 dicembre del 2021 uscì di casa viva, nel rione San Giovanni di Trieste, per poi scomparire nel nulla. Il suo cadavere sarà ritrovato 22 giorni più tardi, il 5 gennaio del 2022, nel boschetto di San Giovanni. La prima ipotesi avanzata dagli inquirenti fu che la donna si fosse suicidata. Troppi, però, i punti oscuri della vicenda, a partire dalle modalità con cui la Resinovich si sarebbe tolta la vita.
I familiari non sono mai stati in linea con l’ipotesi del suicidio. Accogliendo le opposizioni alla richiesta di archiviazione della Procura presentate dal fratello di Liliana, Sergio Resinovich, dalla nipote Veronica e dal marito, Sebastiano Visintin, il gip di Trieste ha deciso di aprire un nuovo fascicolo per omicidio.
Nuova autopsia, l’antropologa forense Cattaneo: scelta “opportuna”
Il procuratore capo di Trieste, Antonio De Nicolo, ha comunicato in una nota odierna che il sostituto procuratore Maddalena Chergia, titolare del procedimento, “ha disposto con la procedura dell’accertamento tecnico non ripetibile il conferimento, a un collegio di consulenti, dell’incarico di riesumazione della salma“.
L’antropologa forense Cristina Cattaneo ha definito la decisione di procedere a una nuova autopsia come “opportuna“. Lo ha sottolineato nella nota diffusa oggi lo stesso De Nicolo. La professionista era stata incaricata proprio dalla Procura di redigere una perizia medico-legale per chiarire alcuni punti oscuri sulla morte della Resinovich.
Si legge ancora nella nota che “Il pubblico ministero ha pertanto stabilito, per una data che si colloca verso la fine del presente mese, la convocazione dinnanzi a sé degli esperti chiamati a svolgere tali delicate operazioni, dandone debito avviso ai prossimi congiunti della deceduta e ai rispettivi difensori”.