E’ stato un incidente, una disattenzione, il deputato Pozzolo lo conosco personalmente, è una persona in gamba, con la testa sulle spalle, non aveva intenzione di fare male, ne sono certo…“. A parlare con Tag24 è Enrico Maccapani, titolare di un’armeria che si trova a Vercelli, ma è soprattutto colui che ha venduto la pistola al deputato Emanuele Pozzolo, una North american arms LR22.

La pistola in questione, di proprietà di Emanuele Pozzolo (che nel frattempo è indagato dalla Procura di Biella per lesioni aggravate), nella notte di Capodanno, avrebbe ferito accidentalmente alla gamba il genero di un agente della scorta di Andrea Delmastro, sollevando molte polemiche, che stanno diventando più politiche che legate alla cronaca vera e propria, nonostante l’arma sia stata usata con leggerezza, anche perché è sì piccola, ma resta pericolosa e anche mortale come tutte le altre pistole che ci sono al mondo.

Maccapani, mentre parla e racconta, cerca in qualche modo di giustificare il suo amico e si dice “dispiaciuto” che una persona “con la testa sulle spalle” come Pozzallo sia rimasto coinvolto in questa vicenda, sulla quale la magistratura dovrà fare le opportune verifiche. Il titolare dell’armeria ed ex delegato alla sicurezza di FdI ha poi aggiunto: “Del resto se ne occupa la magistratura, io non mi occupo di politica“.

Caso Pozzolo, parla il titolare dell’armeria Enrico Maccapani: “Emanuele ha la testa sulle spalle, sicuramente è stato un incidente”

L’incidente della notte di Capodanno che ha coinvolto Emanuele Pozzolo, deputato di FdI, continua ad animare il dibattito politico in queste ultime ore. Mentre il legale della persona ferita, Marco Romanello, ha annunciato che il suo assistito sta pensando di sporgere denuncia, l’attenzione di media e non si è spostata a chi ha venduto l’arma a Pozzolo, cioè Enrico Maccapani.

Titolare della “9 millimetri Srl” con sede a Vercelli, Maccapani è stato un delegato alla sicurezza del partito guidato da Giorgia Meloni. L’arma venduta a Pozzolo, una North American arms LR22, non è attualmente visibile come prodotto venduto sul sito della “9 millimetri SrL”, ma è una pistola molto piccola, tanto da stare nel palmo di una mano.

Maccapani, a tal proposito, ci tiene a sottolineare come nonostante le ridotte dimensioni la LR22 possa risultare pericolosa come una pistola dalle dimensioni normali:

E’ una pistola come un’altra, è una pistola normalissima come un’altra, come ce ne sono miliardi in giro. Non ha nulla di particolare, solo che è più piccola delle altre. Rischia di fare danni? Certo, è un’arma da fuoco!“.

Ad interessare però di più in questo momento è il comportamento tenuto dallo stesso Pozzolo durante il cenone di Capodanno ed immediatamente dopo. Quando gli è stato richiesto di effettuare il “test dello stub“, il deputato di FdI avrebbe acconsentito dopo un’iniziale rifiuto e precedentemente avrebbe affermato di non esser stato lui l’autore dello sparo.

Maccapani tiene a precisare come Pozzolo non sia una persona che presenti un profilo tale da vietargli l’acquisto di un’arma, anzi:

Ma sicuramente è stata una disattenzione, perché è una persona con la testa sulle spalle. Sicuramente è stato un problema di disattenzione. Mi dispiace per una persona che sicuramente avrà tanti problemi, ma dovrà pagare per quello che ha fatto“.

Caso Pozzolo, Maccapani non entra nelle polemiche politiche: “Ora se ne occuperà la magistratura, le verifiche sul porto d’armi le fa la Questura”

In occasioni di incidenti come quello che ha coinvolto Pozzolo, una delle prime domande che ci si pone è chi debba effettuare i controlli sulle persone che acquistano armi. Maccapani non ha problemi nel dire che il deputato di FdI ha acquistato la LR22 nella sua armeria, ma dei controlli se ne occupa la Questura:

Io non vado a valutare queste cose, se ne occupa la magistratura. Io do le armi alle persone che hanno il porto d’armi: il porto d’armi lo danno la Questura e la Prefettura che sono enti e quindi se loro hanno dato il porto d’armi ad una persona le vendo l’arma, basta, punto. Non sono io che decido se questa persona può detenere le armi, è una decisione della Prefettura e della Questura“.

E’ un mio cliente, compra le armi con un porto d’armi regolare, quindi non c’è nulla da dire, paga… Ora io non vado a valutare queste cose, dovrà farlo la magistratura. Io do le armi alle persone che hanno il porto d’armi: il porto d’armi lo danno la Questura e la Prefettura, che sono enti al di sopra e quindi se loro hanno dato un porto d’armi ad una persona vendo l’arma, basta, punto. Non sono io che decido se questa persona può detenere le armi, è una decisione della Prefettura e della Questura.

Infine, le polemiche politiche (in particolar modo dalle forze d’opposizione) non sono un aspetto della vicenda che Maccapani è interessato ad approfondire:

Non c’è nulla da dire in più di quello che sta già circolando sui giornali, non c’è niente da aggiungere, proprio niente. Io non entro nella politica assolutamente, non sono cose che devo valutare io, non ho nulla in più da dire di quello che è già stato scritto e riscritto su tutti i giornali“.