“Era davvero necessario andare al cenone armato? Per me è stato inopportuno” lo dice il presidente del Senato Ignazio La Russa commentando su ‘La Stampa’ il caso che vedo coinvolto il deputato di Fratelli d’Italia Emanuele Pozzolo. Non solo una legge sul possesso d’armi da fuoco più severa ma anche spazio ad un commento sul premierato, in particolare sul numero dei senatori a vita.

La Russa commenta il caso Pozzolo

Nessuna giustificazione per il caso in cui è coi volto il deputato di FdI Pozzolo. La Russa ha parlato al quotidiano ‘La Stampa’ dicendo che quella sulle armi in Italia è una delle leggi più restrittive in Europa e che per lui dovrebbe essere ancora più severa. Il presidente del Senato si è chiesto se era proprio necessario andare armati ad un cenone di Capodanno e poi ha aggiunto:

“Lo considererei meno grave se fosse inavvertitamente partito un colpo a lui, piuttosto che non ad altri a cui lui ha dato la sua pistola”

Il presidente del Senato ha detto che il partito valuterà la situazione.

Il premierato

Non può mancare un commento sul grande obiettivo del 2024: la riforma del premierato. La Russa ha detto che vengono ridotte le prerogative del presidente della Repubblica che, per prassi e non per la Costituzione, il Capo dello Stato ha dovuto meritoriamente svolgere in questi anni in assenza di maggioranze parlamentari.

Con il premierato non esisteranno più maggioranze incerte secondo il presidente del Senato. Sarà l’elettorato che deciderà il premier e senza la maggioranza si tornerebbe alle urne. Nessuna riduzione di potere del Presidente quindi. Al presidente del Senato viene chiesto anche dell’eventualità di un “premier di scorta“:

“Secondo me è un’ipotesi di scuola messa nella riforma più per accontentare tutte le forze politiche coinvolte che non nella previsione che si realizzi. Ad oggi non vedo possibile che un premier, leader del primo partito di maggioranza, lasci palazzo Chigi e il suo partito accetti una soluzione diversa dal ritorno al voto”.

I senatori a vita: eliminazione o riduzione

Resta aperto il dibattito sul ruolo dei senatori a vita. Il presidente del Senato dice di non volerli eliminare e di tenere un numero ridotto. La Russa ritiene che cinque siano troppi e preferirebbe averne tre:

“Se ci fosse quindi un emendamento che li riduce a 2, massimo 3 senatori a vita, con la clausola che non possano votare la fiducia o la sfiducia, non sarei contrario”.