Un’intervista a un testimone su La Repubblica inchioda il deputato di Fdi Emanuele Pozzolo. Un agente di polizia presente alla cena di Capodanno racconta cosa è veramente accaduto quella sera, durante la quale è partito uno sparo che ha ferito uno degli invitati. Adesso, è finalmente completo il puzzle che ricostruisce la dinamica e chiarisce senza nessuna incertezza la responsabilità: “È successo sotto i miei occhi, come me l’hanno visto anche altre persone presenti”. Subito dopo il colpo, sono stati proprio gli agenti presenti nella sala della festa a requisire l’arma e chiamare i soccorsi.
Su Pozzolo, il super testimone dice a Repubblica: “È stata una leggerezza: poteva costare davvero cara a quel ragazzo”
Un nuovo e decisivo tassello arriva dunque dalle pagine di Repubblica a comporre il quadro di quello che passerà alla storia come “Lo sparo di Capodanno“. Nella sede della Pro Loco di Rosazza, in provincia di Biella, non sono ancora le due quando i partecipanti al cenone organizzato dalla sindaca del paesino, Francesca Delmastro, sorella del sottosegretario alla Giustizia Andrea, incominciano a rimettere in ordine la sala. Una festa semplice, con cibo portato da casa da ognuno dei 28 invitati e la voglia di passare una serata spensierata.
L’arrivo dell’onorevole di Fratelli d’Italia spariglia le carte. “Pozzolo era allegro. Ha tirato fuori la pistola dal taschino per mostrarla ai presenti. Un gesto superficiale, assolutamente immotivato” ha raccontato a Repubblica l’agente presente alla festa. “È successo sotto i miei occhi, come me l’hanno visto anche altre persone presenti – ha precisato il testimone – Abbiamo tutti rilasciato le nostre dichiarazioni ai carabinieri. È stata una leggerezza: poteva costare davvero cara a quel ragazzo, che è un gran lavoratore, un padre di famiglia con due bambini piccoli”.
L’agente che ha soccorso il ferito: “Una follia, c’erano anche diversi bambini”
“Era circa l’una e mezza. La cena era finita. Avevamo già sparecchiato quando è arrivato Pozzolo. Stavamo andando via tutti, perché eravamo tutte famiglie ed era già tardi. C’erano diverse persone che il giorno dopo dovevano lavorare” così descrive gli attimi che hanno preceduto lo sparo il testimone intervistato.
Dal momento dell’arrivo di Pozzolo a quello della tragedia sfiorata passano pochi minuiti: “Ha iniziato a mostrare la pistola ai presenti, come se io tirassi fuori l’arma di ordinanza per fare lo stesso, una follia. In un secondo è partito il colpo”, conferma l’agente. “C’erano anche diversi bambini, erano in piedi anche loro”, ha poi aggiunto. Sarebbe bastato dunque un solo colpo a rendere “indimenticabile” la serata. “Abbiamo chiamato subito l’ambulanza”.
Ferito dallo sparo accidentale: il giovane elettricista di Candelo ancora sotto shock, forse denuncerà
La persona ferita è Luca Campana, 31enne elettricista del borgo di Candelo, compagno della figlia di un agente della scorta del sottosegretario Delmastro. L’uomo, ferito alla coscia dal proiettile, è già stato dimesso dall’ospedale ma può muoversi solo con l’ausilio di stampelle. Campana non ha lasciato dichiarazioni sull’accaduto, ma ha fatto sapere di essere ancora sotto shock.
La parte offesa della vicenda si è rivolata all’avvocato Marco Romanello per decidere se e quando sporgere denuncia. “Abbiamo sessanta giorni di tempo – ha precisato il legale – decideremo insieme cosa fare quando si sarà ripreso”.