Gaza, ancora tensioni nel Mar Rosso: missili Houthi contro navi. Macron: “Evitare escalation in Libano”
Continuano le operazioni dell’esercito israeliano nei territori palestinesi e in Libano, oggi 3 gennaio 2024. Tensioni nel Mar Rosso.
Ancora tensioni nel Mar Rosso a causa del lancio di alcuni missili da parte dei ribelli Houthi. Non sono stati segnalati danni alle navi commerciali colpite nella notte.
Beirut fa pressing su Hezbollah affinché usi moderazione
Il ministro degli Esteri libanese Abdallah Bou Habib ha dichiarato alla Cnn che sta cercando di convincere Hezbollah a evitare di spingere il Libano in guerra con Israele. Ha anche ammesso, però, che Beirut ha poco controllo sulla potente milizia sciita.
“Possiamo convincerli e penso che stia funzionando”, ha detto parlando da Washington.
Usa: Israele ha ucciso il ‘numero 2’ di Hamas
L’attacco che ha ucciso il ‘numero 2’ del politburo di Hamas, Saleh al-Arouri, è opera di Israele. Lo ha dichiarato una fonte del Pentagono.
Israele non ha ancora commentato quanto avvenuto: si teme un’escalation regionale.
Casa Bianca: Hamas ha ancora forza a Gaza
Hamas ha ancora delle “capacità significative” a Gaza, dopo quasi tre mesi di bombardamenti israeliani: ne è convinta la Casa Bianca.
Nel briefing con la stampa John Kirby, portavoce del consiglio nazionale, ha aggiunto che eliminare la minaccia militare di Hamas è un “obiettivo raggiungibile” per Israele, ma probabilmente non riuscirà a cancellarne l'”ideologia”.
Erdogan telefona a Raisi: “Collaborare contro terrorismo”
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, nella serata di oggi, ha avuto un colloquio al telefono con il collega iraniano Ibrahim Raisi.
Erdogan ha innanzitutto presentato le condoglianze per le vittime dell’attentato, che ha ucciso almeno 103 persone nella città di Kerman.
Il leader turco ha poi ribadito che la Turchia fornirà sostegno e collaborerà con l’Iran nella lotta al terrorismo. I due presidenti hanno anche concordato il rinvio della visita di Raisi in Turchia, inizialmente prevista per domani: presto verrà decisa una nuova data.
Usa manterranno “significativa presenza militare” in Medio Oriente
All’indomani del ritorno in Usa della portaerei americana USS Gerald R. Ford, inviata nel Mediterraneo orientale dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre, il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale John Kirby ha chiarito che “gli Stati Uniti manterranno una presenza militare significativa in Medio Oriente”.
Capo Mossad: “Leader Hamas hanno firmato la loro condanna a morte”
Al’indomani dell’uccisione di Saleh al-Arouri a Beirut, il capo del Mossad israeliano ha promesso che il servizio di intelligence israeliano colpirà tutti i leader di Hamas. David Barnea ha detto che i servizi segreti sono “impegnati a regolare i conti con coloro che sono arrivati a Gaza il 7 ottobre” e con la leadership di Hamas.
Ogni madre araba sappia che se suo figlio ha partecipato al massacro del 7 ottobre, morirà. Chi ha preso parte al massacro ha firmato la propria condanna a morte
ha sottolineato.
Ci vorrà del tempo, proprio come dopo il massacro di Monaco, ma metteremo le mani su di loro ovunque si trovino
ha poi aggiunto.
Israele conferma morte di ostaggio nel tentativo di liberarlo
L’esercito israeliano ha confermato oggi 3 gennaio che uno degli ostaggi rapiti negli attacchi di Hamas del 7 ottobre è stato ucciso a dicembre durante un’operazione di salvataggio dell’esercito, poi fallita.
Sahar Baruch, questo il nome dell’ostaggio, è morto l’8 dicembre mentre un’unità delle forze speciali israeliane cercava di liberarlo.
In questa fase, non siamo in grado di stabilire le circostanze della sua morte e se sia stato ucciso dal fuoco (amico israeliano) o assassinato da Hamas
si legge nella nota l’esercito.
La Germania invita i connazionali a lasciare rapidamente il Libano
La Germania ha invitato i propri concittadini a lasciare rapidamente il Libano.
Il ministero degli Esteri ha messo in guardia dal rischio di escalation nel conflitto, “soprattutto dopo l’assassinio del vicepresidente dell’ufficio politico di Hamas, Saleh al-Arouri”.
L’avvertimento è stato lanciato al termine di una riunione dell’unità di crisi del governo tedesco.
Borrell, pace può essere solo imposta dall’esterno
L’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell, parlando della guerra tra Israele e Gaza durante un evento a Lisbona, ha detto:
Le due parti non riusciranno mai a raggiungere un accordo. La pace potrà essere raggiunta in modo duraturo solo se la comunità internazionale si impegnerà in modo drammatico nella sua realizzazione e imporrà una soluzione.
Il capo della diplomazia europea ha avvertito che se il conflitto non verrà risolto “presto”, “l’intero Medio Oriente sarà avvolto dalle fiamme”.
Borrell ha insistito sul fatto che la soluzione a questa guerra, escludendo l’esilio o l’eliminazione di una delle due parti, si basa sul riconoscimento dei due stati.
Sappiamo che c’è la luce dall’altra parte del tunnel ma non sappiamo dove si trova il tunnel e dobbiamo identificare dove si trova il tunnel per poter vedere la luce e raggiungerla
ha poi aggiunto.
Il segretario di Stato americano Blinken in Turchia il 6 gennaio: focus su Gaza
Possibile sviluppo diplomatico importante nel conflitto fra Israele ed Hamas. Il segretario di Stato USA Anthony Blinken visiterà la Turchia il 6 gennaio, dove incontrerà il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan.
Al centro del colloquio la richiesta turca affinché gli USA svolgano un ruolo più attivo nel cercare una soluzione diplomatica al conflitto scoppiato il 7 ottobre.
Non sono previsti incontri fra Blinken ed il presidente turco Erdogan.
Borrell: “La soluzione de due Stati? Solo se imposta dall’esterno”
Il capo della diplomazia europea, Josep Borrell, durante una conferenza diplomatica nella capitale portoghese, ha parlato della possibile soluzione dei due Stati che potrebbe far terminare le ostilità fra Israele ed Hamas:
“Quello che abbiamo imparato in questi ultimi trent’anni, e che impariamo adesso con la tragedia vissuta a Gaza, è che la soluzione deve essere imposta dall’esterno, perché le due parti non saranno mai capaci di pervenire a un accordo. Le due parti non riusciranno mai a raggiungere un accordo. La pace potrà essere raggiunta in modo duraturo solo se la comunità internazionale si impegnerà in modo drammatico nella sua realizzazione e imporrà una soluzione”.
L’Egitto ferma le trattative diplomatiche dopo la morte di Arouri
L’assassinio del numero due di Hamas, Saleh al-Arouri, poco fuori Beirut, ha prodotto uno stop all’azione diplomatica egiziana, che cercava una mediazione fra Israele e forze di Hamas.
Fonti egiziane e palestinesi sono concorde nell’affermare che “L’Egitto ha ufficialmente informato Israele che ha congelato il suo ruolo di mediatore con le fazioni palestinesi per concludere un accordo che porti alla fine della guerra“.
Di ciò sarebbe stata informata anche la Jihad islamica.
L’Unifil avverte: “Preoccupati dalla possibile escalation”
La Forza di Interposizione in Libano delle Nazioni Unite (Unifil) ha, tramite la sua vicedirettrice dell’ufficio stampa Candice Ardell, espresso la propria preoccupazione che i combattimenti coinvolgano sempre più persone.
Ardell dice di essere “profondamente preoccupata per ogni possibilità di escalation che potrebbe avere conseguenze devastanti per le popolazioni su entrambi i lati della Linea Blu. Continuiamo a chiedere a tutte le parti di cessare il fuoco“.
Altri 2 soldati israeliani morti, salgano a 175. Tajani: “La soluzione dei due Stati garantirà stabilità”
L’Esercito israeliano ha annunciato che altri 2 soldati sono morti nei combattimenti contro Hamas. Il totale dei soldati caduti sale a 175.
A RaiNews24 il vicepremier e Ministro degli Esteri Antonio Tajani ha parlato di cosa servirebbe per portare stabilità e pace in Medio Oriente:
“Bisogna fare di tutto per diminuire la tensione e ci auguriamo che il buon senso prevalga in tutti, a Teheran, come a Gerusalemme. L’obiettivo politico dell’Italia e dell’Europa è quello di arrivare a una situazione che stabilizzi definitivamente il Medio Oriente e l’unica possibile è quella di uno Stato di Israele libero e indipendente che riconosca uno Stato palestinese libero e indipendente che, a sua volta, riconosca il diritto di Israele ad esistere. E’ questo l’unico obiettivo che potrà permettere la stabilità, anche se sarà difficile da raggiungere, non si deve demordere“.
Missili Huthi contro navi commerciali nel Mar Rosso
Non dovrebbero esserci danni alle navi commerciali colpite dai missili Houthi.
Segnalate esplosioni vicino nave in Stretto Bab el-Mandeb
L’agenzia britannica per la sicurezza marittima Ukmto ha riferito ieri di esplosioni vicino a una nave mercantile nello stretto strategico di Bab el-Mandeb, che separa la penisola arabica dal Corno d’Africa.
Macron a Israele, evitare escalation soprattutto in Libano
Il presidente francese Emmanuel Macron ha invitato Israele a evitare un’escalation in particolare in Libano, a seguito di un attacco attribuito a Israele che ha ucciso il vice leader di Hamas a Beirut.