Scatta da oggi, 3 gennaio 2024, il pagamento delle pensioni per il mese di gennaio 2024: in questa rata i pensionati ricevono l’aumento dell’assegno mensile dettato dall’inflazione osservata dall’Istat per l’anno 2023. Nel 2024, inoltre, è prevista la rimodulazione delle aliquote Irpef sulla base del reddito (anche da pensione) conseguito dai contribuenti. Infine, nella rata di gennaio (e in quella di febbraio), si prevede anche il ricalcolo a consuntivo delle ritenute con eventuale differenza da versare. 

Pensioni oggi pagamento gennaio 2024, di quanto aumentano gli assegni più bassi?

Parte da oggi il pagamento dell’Inps delle pensioni del mese di gennaio 2024. Sull’assegno l’Istituto di previdenza calcola gli aumenti dettati dall’inflazione osservata dall’Istat nel 2023. Il tasso provvisorio è del 5,4 per cento. A questa percentuale saranno adeguati gli assegni di pensioni fino a quattro volte il trattamento minimo dell’Inps. Cioè riceveranno l’aumento pieno gli assegni fino a 2.272,76 euro lordo, considerando che il trattamento minimo dell’Inps nel 2023 era fissato a 574 euro. 

Quindi, una pensione di importo lordo mensile di 1.500 euro, avrà un aumento del 5,4 per cento, pari a 81 euro lordi al mese. Quindi, il nuovo importo lordo del pensionato è pari a 1.581 euro al mese. 

Pensioni oggi pagamento gennaio 2024, incrementi mensili pensioni da 2.272 euro

Per le pensioni di importo superiore a quattro volte il trattamento mensile, la percentuale del 5,4 per cento non è piena, inferiore al 100%. Quindi, le pensioni da quattro a cinque volte il trattamento minimo dell’Inps (cioè da 2.272,76 a 2.839,70 euro), sono rivalutate all’85%, con aumento del 4,59 per cento. Ad esempio, una pensione di 2.400 euro al lordo, ha un aumento di 110,16 euro, con nuovo importo nel cedolino mensile di 2.510,16 euro.

Gli assegni da cinque a sei volte il trattamento minimo dell’Inps (da 2.839,70 a 3.407,64 euro al lordo mensili), hanno una indicizzazione pari al 53% (del tasso di inflazione del 5,4%, pari al 2,862 per cento). Pertanto, una pensione che, al lordo è di 3.100 euro mensili, da gennaio 2024 diventa di 3.188,72 euro. 

Le pensioni di importo superiore, da sei a otto volte il trattamento minimo (da 3.407,64 a 4.543,52 euro lordi), avranno un’indicizzazione del 47%, con un incremento lordo del 2,538 per cento. Le pensioni da otto a dieci volte il minimo (da 4.543,52 a 5.679,40 euro) percepiscono una rivalutazione del 37%, pari al 1.998 per cento. Infine, le pensioni oltre le dieci volte il trattamento minimo (5.679,40 euro euro) hanno una rivalutazione del 22%, pari all’1,188 per cento. Su una pensione di 6mila euro, l’aumento lordo è di 71 euro. 

Pensione, come cambia l’importo per la riforma fiscale e le nuove aliquote Irpef?

Anche le pensioni, come i redditi da lavoro alle dipendenze e quelli dei lavoratori con partita Iva, subiscono la rimodulazione delle aliquote Irpef. La novità più importante è il taglio di una aliquota, quella dello scaglione da 15.001 a 28.000 euro di reddito, che viene accorpata al primo scaglione (da 0 a 15mila euro), con unica aliquota del 23 per cento (e non più del 25%). La seconda fascia di reddito da pensione è quella da 28.001 a 50mila euro (con aliquota del 35 per cento), mentre la terza e ultima fascia è quella dei redditi oltre i 50mila euro (aliquota del 43 per cento). 

Chi si avvantaggia delle nuove aliquote Irpef?

I vantaggi maggiormente evidenti sono quelli della fascia accorpata alla prima. Per pensioni di 25mila euro, il risparmio fiscale dell’abbattimento di un’aliquota Irpef è di 200 euro; a 28mila euro (e per importi superiori) la riduzione di imposta è di 260 euro. 

Insieme agli aumenti, a gennaio (e febbraio 2024) è previsto il conguaglio Irpef per le pensioni erogate dall’Inps. Si tratta di trattenute effettuate in misura minore rispetto al dovuto che adesso l’Inps recupera.