Decano degli agenti, uno dei primi a comprendere l’importanza di una figura del genere applicata al mondo del pallone. Avvocato prima, procuratore poi, Dario Canovi è un pezzo di storia del calcio italiano. Ha vissuto tutte le fasi di questo lavoro, curando gli interessi di decine e decine di calciatori, nel nostro Paese e non solo. Conosce perfettamente le strategie da utilizzare, e il modus operandi di ogni società e di ogni presidente. Per commentare l’apetura uffciale del mercato invernale, Canovi è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Mercato, Canovi fa il punto a Tag24

Il mercato invernale si è aperto ufficialmente e adesso si entra nel vivo. La decisione presa dal Governo, con la mancata proroga sul decreto crescita, però, cambia le carte in tavola. Molte società italiane speravano di poter usufruire ancora delle agevolazioni fiscali riguardanti i calciatori che arrivano dall’estero, ma così non sarà e adesso le cose potrebbero cambiare radicalmente. Puntellare la rosa, spendendo il meno possibile: questa è la strategia delle cosietà più importanti della Serie A. Tutte sono alla ricerca dell’occasione giusta da sfruttare. L’Inter si sta muovendo sia per il presente che per il futuro; la Juventus per ora appare immobile; il Milan si guarda intorno e il Napoli è pronto ad annunciare qualche colpo. E poi ci sono le romane, con i giallorossi alla ricerca disperata di un difensore e i biancocelesti fesrmi a guardare. Per commentare la sessione invernale di mercato, Canovi, è intervenuto a Tag24.

Difficilmente nel mercato di gennaio arrivano colpi straordinari, quest’anno probabilmente ancor meno vista la decisione sul decreto crescita. Cosa dobbiamo aspettarci?

“Sarà sicuramente un mercato molto povero e adesso, dopo la decisione del governo, ogni club spenderà ancora meno. Si cercherà di fare solo il minimo indispensabile. La Juventus ad esempio ha già cominciato a dire che il sostituto a centrocampo ce l’ha in casa. Mi aspetto che prenda un giocatore l’Inter, un paio li farà il Milan, mentre la Roma è in cerca di prestiti. Cambia molto però anche in questo senso, perché prima anche il prestito era vantaggioso con le società estere, adesso non è più così e i calciatori costano dall’estero esattamente squello che costano in Italia. Questo indubbiamente frenerà molto il mercato”.

L’Inter comanda la classifica in Serie A, ma è la squadra che sembra muoversi di più. Inzaghi pare aver chiesto un attaccante, ma Marotta e Ausilio si stanno muovendo più verso il futuro. Qual è la strategia dei nerazzurri?

“Penso che stiano facendo entrambe le cose. Io capisco che un allenatore chieda sempre qualcosa, che gli manchi sempre qualche tassello, ma sono d’accordo con Capello quando dice che l’Inter ha una rosa che dobrebbe vincere il campionato con distacco. È la squadra che a meno necessità di ricambio e di integrazioni, quella costruita meglio nel campionato italiano e in assoluto la più forte. Inzaghi potrebbe mettere in campo tranquillamente due formazioni senza perdere qualità. Le riserve sono quasi tutte all’altezza dei titolari”.

Si muoverà anche il Napoli, come annunciato dal presidente De Laurentiis in conferenza stampa. Arriverà qualcuno in grado di cambiare le sorti della stagione nell’immediato?

“Il Napoli è l’unica squadra che ha già venduto, incassando 30 milioni, e dovrà per forza fare qualcosa. De Laurentiis ha già detto la cosa giusta, ammettendo gli errori estivi. Ha sbagliato a lasciare andar via in questo modo Spalletti e Giuntoli, e questo ha compromesso la stagione di quest’anno. Il presidente doveva pensarci prima e non doveva sostituire Spalletti, ma trovare un allenatore in grado di rivoluzionare il gioco e cambiare sistema. Luciano non è sostituibile, è uno degli allenatori più preparati del mondo e pensare di mettere in mano questa squadra a Garcia, credendo che potesse giocare nello stesso modo, è stato l’errore peggiore”.

Samardzic arriverà?

“Penso di sì, anche perché l’Udinese è sempre stata una società disponibile alla vendita. Credo che sia un ottimo giocatore, ma non è lui a poter cambiare le sorti della stagione”.

Il mercato estivo è stato caratterizzato dalle offerte incredibili dell’Arabia Saudita. Ora si parla dell’interesse nei confronti di Politano e Immobile, tanto per citarne alcuni, ma hai la sensazione che i sauditi si siano calmati un po’?

“Non credo che quello saudita sia stato un fenomeno momentaneo. Penso invece che abbiano preso una decisione molto chiara e che debbano ancora muoversi per rendere interessante quel campionato. Un Paese in cui un litro d’acqua costa più di un litro di petrolio non si fermerà di certo. Hanno già fatto molto, ma non è abbastanza. In molti guardano quelle partite per ammirare le prodezze di alcuni giocatori straordinari, ma non certo per la competitività. Non è ancora un campionato attrattivo”.

La Roma sembrava a un passo da Leonardo Bonucci, ma poi per tutta una serie di fattori la trattativa è sfumata. I giallorossi compreranno comunque un difensore?

“Un difensore serve assolutamente, ma Bonucci sarebbe stato un grandissimo errore sia per i tifosi che per il giocatore. Non è certo più lo stesso campione di qualche anno fa e non penso che a 36 anni possa risolvere i problemi difensivi della Roma. Ci vuole qualcosa di più, qualcosa di diverso. Sarebbe stato deleterio anche dal punto di vista dell’immagine, indipendentemente dal fatto che si chiami Bonucci. La Roma proverà a fare altro, ma non sarà semplice”.

Nessun movimento invece da parte della Lazio?

“Lotito in inverno, di solito, non si muove. Non lo ha fatto neanche quando ha avuto l’occasione di cambiare le sorti del campionato e non penso che sia disposto a fare molto adesso. Qualcosa potrebbe cambiare solo se dovesse partire Immobile, ma non penso. In ogni caso Castellanos sta iniziando a girare secondo quelle che erano le speranze”.