Assume contorni sempre più surreali la vicenda che vede coinvolto Emanuele Pozzolo. Il deputato di Fratelli d’Italia avrebbe infatti deciso di avvalersi dell’immunità parlamentare per non sottoporre gli abiti che indossava la notte di San Silvestro al test dello stub, l’analisi “della polvere da sparo” per capire chi effettivamente abbia sparato dalla pistola detenuta dall’onorevole. Test a cui Pozzolo si sarebbe però sottoposto alle 7.25 del 1° gennaio.
Mistero sul test dello stub per il deputato di FdI Pozzolo
Come riferito, lo sparo aveva ferito il 31enne genero di uno degli agenti della scorta del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, nel corso del veglione di Capodanno organizzato nei locali della Pro loco di Rosazza, in provincia di Biella, centro di cui è sindaca la sorella di Delmastro, Francesca.
Pozzolo si era affrettato a dire di non essere stato lui a tirare il grilletto dell’arma e a esplodere il colpo. Era poi stato interrogato per diverse ore dai carabinieri. Ieri, però, il caso era già diventato politico, con molti esponenti dell’opposizione a girare intorno a una semplice domanda che, a quanto pare, poi tanto semplice non è, ossia: cosa ci faceva un deputato con una pistola a una festa di Capodanno?
I particolari della… strana serata a Rosazza
Il parlamentare, tra l’altro, aveva raggiunto Rosazza dopo una festa in famiglia a Campiglia Cervo, località distante appena un paio di chilometri. Secondo le ricostruzioni che stanno circolando in queste ore, la sindaca avrebbe lasciato la festa pochi minuti dopo la mezzanotte. Suo fratello era invece intento a gettare i rifiuti quando, all’1.30, Pozzolo avrebbe invece tirato fuori l’arma, regolarmente detenuta, per mostrarla ai presenti. Da quel momento in poi, però, il buio: chi ha sparato? Esclusa comunque a priori la volontarietà del gesto.