Il portiere avvocato, come lo hanno sempre chiamato in molti: Mario Ielpo è riuscito a far coniugare la vita sportiva con quella universitaria raggiungendo risultati importanti in entrambe le carriere. Cresciuto calcisticamente con la Lazio, nell’estate 1987 si trasferisce al Cagliari, retrocesso in Serie C1, dove diventa titolare, in uno dei periodi più critici della storia dei rossoblù. Il club rischia il fallimento, ma riesce a salvarsi e l’anno dopo, con l’arrivo di Ranieri in panchina, Ielpo vince il campionato diventando uno degli eroi della doppia scalata dalla C1 alla A. Nel 1993 approda al Milan e vince tutto, pur giocando però poco. Per commentare la sfida di Coppa Italia, Milan-Cagliari, Ielpo è intervenuto in esclusiva a Tag24
Milan-Cagliari, Ielpo a Tag24
Da una festa all’altra, non c’è sosta per il calcio italiano. Quest’anno la Serie A ha deciso di non fermarsi, neanche per qualche giorno e nel mezzo, tra una partita e l’altra di campionato, arriva anche la Coppa Italia. Questa sera a San Siro, il Milan aspetta il Cagliari di mister Ranieri. La squadra di Pioli, dopo aver battuto il Sassuolo, cerca continuità ma le difficoltà restano molte. In crescita invece i sardi, che sperano di riuscire a fare lo scherzetto ai rossoneri, nonostante il passaggio a vuoto contro l’Empoli. Fischio d’inizio alle ore 21, Pioli dovrebbe mandare in campo una formazione molto più che rimaneggiata, affidandosi addirittura ad alcuni calciatori della Primavera. Per commentare Milan-Cagliari, Ielpo, doppio ex che in carriera ha vestito entrambe le maglie, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Pare che Pioli questa sera possa affidarsi a un turnover massiccio. Contro il Cagliari che partita di aspetti?
“Quella di stasera è una partita imprevedibile, perché viene durante le feste e senza che ci sia stata nessuna pausa. È un periodo molto affollato e il Milan, visti tanti infortuni, dovrebbe mettere in campo una formazione totalmente rimaneggiata. Direi addirittura il turnover del turnover! Vedremo giocatori probabilmente inimmaginabili fino a qualche settimana fa e anche per questo è una partita impossibile da pronosticare. Penso però che i rossoneri rischiano di andare in seria difficoltà. Io sono un esperto, nel Milan ho giocato solo partite così e so bene che diventa difficile essere focalizzati sull’obiettivo. Hai tutto da perdere, e vedo questo match problematico per il Diavolo”.
Il Milan però viene da un momento complicato, e sono state tante le polemiche anche nei confronti di Pioli. Stanno sottovalutando la Coppa Italia?
“Il Cagliari lì davanti inizia ad avere qualche giocatore che fa gol. La squadra di Ranieri ha superato al momento in cui dietro era un colabrodo e davanti non segnava mai, e ora è una squadra più equilibrata e in fiducia. Gli è mancato lo step di fare qualche vittoria con continuità ed è un peccato che non sia riuscita a battere l’Empoli. Resta però una partita pericolosa, anche perché il Cagliari non può avere nessun obiettivo in questa Coppa Italia, se non quello di fare qualche incasso in più, ma di certo non può puntare a vincere la competizione”.
Per il Milan invece dovrebbe essere un obiettivo?
“Per la squadra di Pioli è diverso, anche perché chi può vincerla questa Coppa? Inter e Napoli sono già state eliminate, a sorpresa, e quindi ci sono anche più possibilità. Direi proprio di sì, per il Milan dovrebbe essere un obiettivo importante. Se guardiamo la formazione però ci rendiamo conto che probabilmente non è così. Avete visto ieri sera il Liverpool? Quello è uno spettacolo vero. Quel tipo di gioco può piacerti o meno, ma questi sono primi in classifica e affrontano ogni partita in modo completamente diverso rispetto a quanto vedo fare in Italia. Sono sicuro che se avesse giocato Liverpool-Cagliari, uno come Salah, ad esempio, sarebbe stato titolare sicuramente. Corrono come disperati, in ogni competizione e non si risparmiano mai”.
In tutto ciò si apre anche il mercato, dopo la decisione sul decreto crescita. Cosa ti aspetti da parte dei rossoneri?
“Più che dal Milan mi aspetto qualcosa da parte dell’Inter. Nonostante i tanti debiti, da quello che leggo in giro, saranno gli unici a muoversi. La gestione del calcio al momento è incomprensibile, per quel che mi riguarda. Evidentemente il Milan avrebbe bisogno di tre o quattro giocatori per andare a tamponare i reparti più deboli. Si deve rinforzare assolutamente, ma non credo lo farà. Ora resta da capire come la decisione sul decreto crescita possa impattare sui bilanci nell’immediato”.
Torno alla partita di stasera, da una parte Pioli, dall’altra Ranieri. Il futuro è già deciso?
“Il futuro nel calcio non è mai deciso, perché chi un secondo prima è l’eroe di turno, un secondo dopo diventa l’esonerato. Ranieri è un grande, un’icona. Ricordate il gol di Pavoletti in rovesciata? Ecco in quel caso, la faccia del mister, nel post partita, trasmetteva talmente tanti valori umani che ti fa capire perché è un grande, sia come allenatore che come uomo. Probabilmente finirà anche la favola con il Cagliari, ma lui resta straordinario. Per quel che riguarda Pioli credo che a fine stagione, a meno di exploit incredibili, il ciclo sia finito. Lo stimo molto, ma tutto prima o poi arriva al capolinea e al Milan le cose non vanno in maniera ottimale. È normale che si possa decidere di cambiare, anche perché si deve pensare anche allo spettacolo e ai tifosi e quando l’entusiasmo si spegne, si deve cambiare”.