Dove si trova Mario Alessi oggi e quanti anni ha? Che fine ha fatto dopo essere stato accusato del rapimento e dell’omicidio del piccolo Tommaso Onofri? Sono in tanti a chiederselo, ricordando la terribile storia del bambino morto ad appena 17 mesi nel lontano 2006.

Mario Alessi oggi: ecco che fine ha fatto dopo l’omicidio di Tommaso Onofri

Quando fu fermato per l’omicidio di Tommaso Onofri, consumatosi la sera del 2 marzo del 2006 a Casalbarancolo, vicino Parma, Mario Alessi aveva 44 anni, aveva una relazione con Antonella Conserva – che sarebbe stata condannata insieme a lui e a un terzo complice, il pregiudicato Salvatore Raimondi – e lavorava come manovale per una ditte edile.

Oggi ha 61 anni. Da quasi diciotto è detenuto per aver preso parte al rapimento e alla successiva uccisione del bimbo di 17 mesi. Reati che gli sono costati una condanna all’ergastolo. Negli anni è stato trasferito in diverse strutture penitenziarie, approdando a Prato, da dove, qualche anno fa, era arrivata la notizia secondo la quale forse avrebbe ottenuto dei permessi premio per svolgere delle attività lavorative fuori dal carcere.

Notizia che aveva sconvolto i familiari del piccolo Tommy.

Ha stuprato una povera ragazza e ha ucciso il bambino, il mio bambino. La prossima volta, se tornerà libero, che cosa farà? Quell’uomo, fuori dal carcere, può fare solo del male […]. Non è un personaggio da rimettere in circolazione in nessun caso non sono io a dovere decidere, ma la penso così. Rimango stupefatta: uno diventa delinquente, violenta, uccide, poi frequenta un corso e lo mettono fuori, trovo anche incredibile che gli venga dato un lavoro quando ci sono tante persone che non ne hanno. Per me è una cosa schifosa,

erano state le parole della mamma Paola. Il marito Paolo allora era già morto da diversi mesi: due anni dopo la scomparsa di Tommaso aveva accusato un infarto, venendo ricoverato in una clinica. Lì, nel 2014, si è spento. La moglie e l’altro figlio, Sebastiano, 7 anni nel 2006, sono rimasti soli e vivono ancora a Casalbrancolo, dove le loro vite cambiarono per sempre.

Dal rapimento alle condanne

I reati per cui Alessi è stato condannato risalgono al marzo del 2006. Da poco aveva preso parte a dei lavori di ristrutturazione che avevano interessato il casolare di campagna della famiglia Onofri, quando, insieme ai suoi complici, mise in scena una rapina, intrufolandosi nell’abitazione, chiedendo ai due coniugi del denaro e rapendo il piccolo Tommy.

L’obiettivo era ottenere un riscatto dai suoi genitori. Qualcosa però, durante il sequestro, andò storto: il bimbo, che era stato portato via con la forza nel corso della cena, aveva iniziato a piangere ininterrottamente. Non riuscendo a calmarlo, i tre che l’avevano preso lo uccisero, strangolandolo dopo averlo colpito alla testa con una pala.

Poi ne nascosero il corpicino tra le sterpaglie di un campo di Sant’Ilario D’Enza, dove gli inquirenti l’avrebbero trovato proprio su indicazione di Alessi, che a un certo punto, incastrato da alcune tracce rinvenute sulla scena del rapimento, fu messo alle strette e confessò, tirando in ballo Conserva e Raimondi e facendoli arrestare.

Al termine dei vari gradi di giudizio a loro carico, tutti e tre sono stati condannati: Raimondi e Conserva rispettivamente a 20 e 24 anni di carcere; Alessi all’ergastolo: trascorrerà in carcere tutta la vita.

Il piccolo Tommy avrebbe compiuto 18 anni nel 2022

Quando morì per mano dei suoi rapitori, il piccolo Tommy aveva 17 mesi. Era nato il 6 settembre del 2004. Nel 2022 avrebbe compiuto 18 anni. Nessuno, in Italia, potrà mai dimenticare la terribile storia che l’ha coinvolto: la notizia del suo rapimento, le interminabili ricerche sul territorio, accompagnate dai disperati appelli dei genitori, fino alla tragica scoperta della verità.

Era l’aprile del 2006, un mese dopo il suo sequestro. Alessi, stremato da ore e ore di interrogatori, rivelò tutto ciò che era successo. I genitori del bimbo lo appresero guardango il Tg. Fino al giorno prima avevano sperato che fosse ancora vivo e che sarebbe tornato a casa nell’anniversario del suo battesimo.