La distribuzione del pagamento della Naspi per Gennaio 2024 solitamente avviene entro la metà del mese. Tuttavia, la data esatta di accredito del sussidio dipende dalla data in cui è stata presentata la domanda di disoccupazione.
Quando pagano la Naspi a gennaio 2024?
La Naspi dovrebbe essere pagata tra il 15 e il 19 gennaio 2024, anche se non esiste una data univoca per tutti i beneficiari.
Per ottenere la data precisa di erogazione, è consigliabile consultare il proprio fascicolo previdenziale online, utilizzando SPID, CNS o CIE. Queste modalità sono valide anche per i destinatari del DIS-COLL.
In questo modo, sia coloro che ricevono la Naspi sia i beneficiari del DIS-COLL possono verificare direttamente online la data in cui riceveranno il loro sussidio. Attraverso i servizi online messi a disposizione dall’INPS, è possibile ottenere informazioni sempre aggiornate e dettagliate sulle rispettive prestazioni.
Tuttavia, è importante notare che la data di erogazione può variare e l’INPS solitamente pubblica le informazioni complete sul pagamento della mensilità della disoccupazione con un anticipo di circa 7-15 giorni prima della data effettiva di accredito.
Cosa fare se il pagamento è in ritardo?
Se il pagamento della Naspi si protrae oltre il 31 gennaio, potrebbe indicare una possibile sospensione dell’accredito dell’indennità di disoccupazione.
Ci possono essere diverse ragioni dietro a questo prolungato ritardo:
Di solito, i nuovi beneficiari della Naspi devono aspettarsi ritardi nell’accredito, soprattutto coloro che hanno recentemente presentato la domanda. Tendenzialmente, questi ritardi non dovrebbero superare il mese in corso.
Tra le altre possibili cause di ritardo:
- Errori nella compilazione della domanda, specialmente per i nuovi beneficiari.
- La mancata stipula o il rinnovo del PSP (Patto di Servizio Personalizzato), un accordo obbligatorio che ogni lavoratore disoccupato deve firmare con il proprio Centro per l’Impiego entro 15 giorni dalla presentazione telematica della domanda di disoccupazione presso l’INPS.
- La mancata comunicazione all’INPS della contestazione inviata al datore di lavoro in caso di dimissioni per giusta causa.
- La mancata comunicazione da parte del datore di lavoro dei contributi EMENS o dell’invio del modello DMAG per i lavoratori agricoli.
Se si pensa di aver completato tutte le procedure richieste e di essere in possesso di tutta la documentazione corretta, è possibile considerare l’opzione di presentare un sollecito all’INPS per ottenere assistenza e informazioni sul ritardo nell’accredito dell’indennità.
Per farlo, è possibile recarsi presso la Sede Territoriale competente dell’INPS o contattare l’INPS online tramite il servizio INPS Risponde.