A partire dal 3 gennaio 2024, milioni di pensionati si preparano a ricevere le nuove pensioni, un momento atteso con grande interesse. Quest’anno, in particolare, promette novità significative: oltre alla tanto desiderata rivalutazione legata all’inflazione – elemento chiave per l’aumento delle prestazioni – vi è l’introduzione della nuova Irpef a tre aliquote e il conguaglio di gennaio. I beneficiari potranno notare un considerevole aumento negli assegni, e già nei prossimi giorni i cambiamenti introdotti dal governo Meloni si faranno sentire.
Rivalutazione pensioni 2024: tabella aumenti
Il punto cruciale sarà la rivalutazione. Tuttavia, nonostante il Ministero dell’Economia abbia fissato l’indice al 5,4%, non tutti riceveranno un adeguamento completo dell’assegno. Secondo lo schema stabilito dal governo attraverso la manovra, i dettagli sono i seguenti:
- Fino a 4 volte la pensione minima (al di sotto di 2.102 euro), ci sarà un incremento del 100%;
- Tra 4 e 5 volte la pensione minima (tra 2.102 e 2.627 euro), si avrà un incremento dell’85%;
- Tra 5 e 6 volte la pensione minima (tra 2.627 e 3.152 euro), si avrà un incremento del 53%;
- Tra 6 e 8 volte la pensione minima (tra 3.152 e 4.203 euro), si avrà un incremento del 47%;
- Tra 8 e 10 volte la pensione minima (tra 4.203 e 5.254 euro), si avrà un incremento del 37%;
- Oltre le 10 volte la pensione minima (oltre i 5.254 euro), si avrà un incremento del 22%.
Considerando l’indice dell’5,4%, il risultato sarà il seguente:
- Chi percepisce una pensione fino a 4 volte la minima vedrà un incremento pieno del 5,4%;
- Chi percepisce una pensione tra 4 e 5 volte la minima vedrà un incremento del 4,6%;
- Chi percepisce una pensione tra 5 e 6 volte la minima vedrà un incremento del 2,9%;
- Chi percepisce una pensione tra 6 e 8 volte la minima vedrà un incremento del 2,5%;
- Chi percepisce una pensione tra 8 e 10 volte la minima vedrà un incremento del 2,0%;
- Chi percepisce una pensione oltre le 10 volte la minima vedrà un incremento dell’1,2%.
Nuovo sistema Irpef a 3 fasce
Oltre all’adeguamento legato all’inflazione, è importante considerare l’introduzione del nuovo sistema Irpef a tre fasce. Questo nuovo calcolo, così come il relativo impatto sul reddito, è complesso poiché sostanzialmente fonde i primi due livelli di tassazione. La fascia di reddito compresa tra 15.000 e 28.000 euro verrà unita a quella inferiore a 15.000 euro. Il nuovo schema di tassazione si articola come segue:
- La prima fascia riguarda redditi fino a 28.000 euro annui, tassati al 23% di Irpef.
- La seconda fascia copre redditi tra 28.000 e 50.000 euro annui, tassati al 35% di Irpef.
- La terza fascia contempla redditi superiori a 50.000 euro annui, tassati al 43% di Irpef.
Si stima un incremento massimo annuale di 260 euro lordi nell’intervallo tra i 28.000 e i 50.000 euro di reddito. Questo aumento è stato ridotto a causa della riduzione delle detrazioni.
Nel frattempo, è previsto anche il ricalcolo Irpef nei cedolini: si tratta di una verifica retrospettiva delle ritenute effettuate basate sul totale delle sole pensioni erogate dall’INPS. Dove le detrazioni siano state inferiori rispetto a quanto dovuto annualmente, le differenze a debito saranno recuperate, come consuetudine, nei cedolini di gennaio e febbraio 2024. È però importante notare che, nel caso in cui le imposte da saldare superino l’importo mensile dell’assegno pensionistico, si potrebbe arrivare anche all’annullamento totale dell’assegno stesso.