Che differenza c’è tra saldo contabile e saldo disponibile? Tra queste due indicazioni, strettamente interconnesse, esiste una differenza che può effettivamente influenzare le operazioni quotidiane connesse al nostro conto corrente. Esaminiamo, quindi, le varie distinzioni tra le diverse voci di saldo presenti nell’estratto conto bancario.
Che differenza c’è tra saldo contabile e saldo disponibile?
Saldo contabile
Il saldo contabile di un conto corrente riflette la differenza tra le transazioni registrate a credito e quelle a debito. Di solito, corrisponde al totale mostrato nell’estratto conto alla fine del mese e viene elencato in ordine cronologico. In questa voce sono registrate anche le operazioni che coinvolgono valute poste in un momento successivo alla chiusura del conto corrente.
Più specificamente, il saldo contabile rappresenta il risultato di un calcolo che somma o sottrae le entrate e le uscite registrate sull’estratto conto in una data specifica. Il termine “contabile” evidenzia che queste transazioni sono state registrate sul conto ma non sono ancora state effettuate per il cliente.
Ad esempio, se depositi un assegno da 500€ sul tuo conto corrente, vedrai l’importo nel saldo contabile, ma in realtà non avrai immediatamente accesso a quei fondi.
Saldo disponibile
Il saldo disponibile, invece, rappresenta la somma effettivamente disponibile per il cliente. Include non solo la differenza tra entrate e uscite, ma anche l’eventuale importo del fido bancario. A questo importo si possono aggiungere eventuali rettifiche, come i depositi di assegni con valuta a maturare.
In parole più semplici, mentre il saldo contabile riflette tutte le transazioni registrate sul conto corrente e visualizzate nella lista movimenti, il saldo disponibile indica la quantità di denaro effettivamente disponibile sul conto, considerando anche le spese recenti che potrebbero non essere ancora state registrate nella lista movimenti.
Questa distinzione è fondamentale: per sapere l’ammontare di denaro che si può spendere senza rischiare di andare in rosso, è indispensabile fare riferimento al saldo disponibile e non al saldo contabile.