La differenza tra dietologo e nutrizionista può influenzare la scelta del professionista più adatto che dovrà seguirti per raggiungere i tuoi obiettivi di dimagrimento.
Mentre il dietologo è un medico specializzato nella gestione delle diete in contesti clinici, il nutrizionista è un professionista della nutrizione che fornisce consulenze personalizzate per migliorare l’alimentazione e raggiungere specifici obiettivi di salute, compreso il dimagrimento.
Comprendere le competenze di ciascun professionista può aiutarti a fare la scelta giusta per il tuo percorso di rimessa in forma. Scendiamo nei dettagli.
Qual è la differenza tra dietologo e nutrizionista
La distinzione tra nutrizionista e dietologo è basata principalmente sul livello di formazione e sulle competenze professionali.
Il dietologo è un professionista medico specializzato in dietologia e scienza della nutrizione, mentre il dietista è laureato in dietistica e, secondo la legge, dovrebbe sempre collaborare con un dietologo, che ha il compito di approvare la dieta finale.
Il biologo nutrizionista è un professionista specializzato nell’ambito della nutrizione, con limitazioni solo nelle diagnosi e nella somministrazione di farmaci, che rimangono prerogativa del medico dietologo.
A differenza del dietologo, che spesso utilizza il termine “dieta” nel rapporto con il paziente, il nutrizionista adotta un approccio basato su un piano alimentare, evitando il linguaggio associato alla paura e motivando il paziente in modo più positivo.
Questo approccio mira a rendere la gestione dell’alimentazione più sostenibile e meno stressante per il paziente.
Consigliamo di consultare il dietologo in caso di malattie o disturbi legati all’alimentazione e al peso, come l’obesità o il diabete. Questo medico fornirà una diagnosi e una prescrizione medica, inclusa la possibilità di terapie farmacologiche.
Il nutrizionista dovrebbe essere consultato, invece, per elaborare piani alimentari, migliorare le abitudini alimentari o adottare una dieta specifica per il proprio benessere.
Il nutrizionista corregge le abitudini alimentari, fornisce consigli nutrizionali e propone regimi alimentari personalizzati. Diciamo che la consultazione con quest’ultimo è indicata per problemi meno gravi che non richiedono una valutazione medica.
In conclusione, la scelta tra nutrizionista e dietologo dipende dalla natura e dalla gravità del problema legato all’alimentazione, nonché dalle preferenze personali del paziente.
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Come possono collaborare dietologo e nutrizionista?
Nel contesto clinico, dietologi e nutrizionisti spesso collaborano sinergicamente per fornire un’assistenza completa ai pazienti. Mentre il dietologo si occupa principalmente di condizioni mediche specifiche, il nutrizionista si concentra sulla consulenza per promuovere uno stile di vita salutare attraverso la dieta e la nutrizione.
Il dietologo potrebbe assumere il ruolo principale nella gestione di condizioni mediche complesse, come il diabete, mentre il nutrizionista potrebbe supportare il paziente nelle scelte alimentari quotidiane e nella promozione della salute generale.
In definitiva, la complementarità tra i due specialisti offre un approccio olistico per migliorare la salute complessiva dei pazienti, affrontando sia le condizioni mediche specifiche che la promozione di uno stile di vita salutare attraverso la nutrizione.
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Come scegliere tra dietologo e nutrizionista
Il vostro medico di base può indirizzarvi a un dietologo o a un nutrizionista. È importante sapere che è possibile cercare aiuto non solo quando si guadagna peso, ma anche se si perde peso involontariamente, se ci si sente eccessivamente stanchi al di fuori di qualsiasi malattia (il che potrebbe essere segno di carenze), o se il semplice atto di mangiare provoca dolori o disturbi (dolori addominali, intestinali, reflusso acido doloroso, diarrea e/o costipazione persistente).
Diverse situazioni potrebbero spingervi a consultare un dietologo:
- Quando si è sportivi, a seconda degli obiettivi: prestazioni, aumento della massa muscolare, perdita di peso.
- Quando si è vegetariani o vegani perché, se gestiti male, tali regimi possono causare carenze.
- Quando si è diabetici, per ridurre l’assunzione di farmaci e abbassare la glicemia.
- Quando si soffre di disturbi del comportamento alimentare (anoressia, bulimia, …) parallelamente a un supporto psicologico.
- Quando si assumono determinati trattamenti che possono influire sul peso (cortisone, ormonoterapia…).
- Dopo un intervento chirurgico bariatrico per verificare o adattare il profilo nutrizionale.
- Quando si è in trattamento per il cancro; le terapie comportano modifiche dell’appetito, del gusto, a volte provocano disturbi che la dietetica può attenuare o addirittura prevenire.
- Quando si soffre di dislipidemia.
- Donne in gravidanza.
- Anziani e persone affette da cancro soggetti a denutrizione e sarcopenia.