Oggi, martedì 2 gennaio, alla ripresa del processo ad Hong Kong, il magnate dei media e attivista, Jimmy Lai, si dichiara non colpevole di tutte le accuse. Secondo la legge sulla sicurezza nazionale decretato da Pechino, Lai rischia l’ergastolo se sarà ritenuto colpevole per le accuse.
Hong Kong, l’attivista Jimmy Lai si dichiara non colpevole
La quarta seduta del processo di Jimmy Lai è iniziata martedì ad Hong Kong. La corte di West Kowloon ha iniziato ad ascoltare le argomentazioni dell’accusa. Il tycoon dei media si è formalmente dichiarato non colpevole per le accuse di cospirazione, collusione con forze straniere e pubblicazione di materiale sedizioso.
L’accusa ha citato 161 pubblicazioni del quotidiano tabloid Apple Daily tra aprile 2019 e giugno 2021 come esempi di pubblicazioni sediziose “con l’obiettivo di inquinare le menti degli impressionabili”. L’avvocato di Lai aveva precedentemente chiesto l’archiviazione dell’accusa di sedizione ma questa è respinta dall’Alta Corte.
L’accusa ha affermato che il tycoon dei media aveva cospirato con altri paesi, inclusi Stati Uniti, Gran Bretagna, Australia, Nuova Zelanda, Giappone e Portogallo per interferire negli affari locali.
Il processo Lai
Il processo è iniziato a dicembre e avrà una durata di 80 giorni in totale. Oltre a Jimmy Lai sono stati accusati altri sei ex dirigenti di Apple Daily e due attivisti.
Jimmy Lai è in carcere da dicembre 2020. Attualmente sta scontando una condanna di 13 mesi per aver partecipato ad un’assemblea non autorizzata, oltre ad una pena separata di oltre 5 anni per frode legata alla violazione di un contratto di locazione.
Lai e Apple Daily sono stati i principali sostenitori delle proteste pro-democrazia del 2019.