Le fasce di reperibilità per le visite fiscali Inps, nel 2024, sono cambiate, ma cosa rischia chi non viene trovato? Il lavoratore deve essere fisicamente a casa, durante l’orario di reperibilità, che è stato modificato per adeguarsi alla recente decisione del Tar del Lazio che aveva dichiarato le vecchie fasce incostituzionali.
Infatti, secondo i giudici non si rispettava la parità di trattamento tra i dipendenti del settore pubblico e quelli del settore privato.
Nel testo, spieghiamo come funzionano le visite fiscali, quali sono i nuovi orari e, infine, vediamo quali sono tutte le conseguenze in caso di irreperibilità da parte del lavoratore.
Come si svolge una visita fiscale Inps
La visita fiscale dell’Inps è una verifica che viene fatta ai lavoratori, del settore pubblico e del settore privato, che si mettono in malattia. Si tratta di un adempimento che tocca a tutti i dipendenti e si svolge:
- Su libera iniziativa dell’Inps;
- Su richiesta del datore di lavoro all’Inps.
Il lavoratore dipendente deve rendersi reperibile presso l’indirizzo fornito in sede di invio del certificato medico, per tutta la durata del periodo di malattia, durante le fasce indicate dall’Istituto.
La reperibilità non è un semplice adempimento formale, ma serve per lo svolgimento delle visite fiscali di controllo. Qual è la funzione delle visite di controllo? Prima di tutto, servono per verificare che il dipendente sia davvero reperibile in quelle fasce orarie e che sia malato e, in secondo luogo, hanno la funzione di confermare il certificato medico.
Come si svolge la visita? Non cambia molto dalla tradizione visita medica, dove il medico fiscale, oltre ad adempiere a quanto detto poc’anzi, verifica l’effettivo stato di salute del lavoratore.
Quali sono gli orari per le visite fiscali 2024
Recentemente, le fasce di reperibilità per il comparto pubblico sono state riformate. Secondo la sentenza del Tar del Lazio, infatti, non veniva rispettata la parità di trattamento tra i dipendenti privati e pubblici e gli orari sono stati definiti incostituzionali.
Non serve che il dipendente garantisca una reperibilità di 24 ore al giorno. Per questo motivo, sono stati stabiliti orari precisi in cui il lavoratore deve rendersi reperibile.
Le fasce di reperibilità sono differenti tra il settore pubblico e il settore privato. A partire dal mese di dicembre, come abbiamo detto, gli orari hanno subito alcuni cambiamenti e l’Inps è intervenuto con un diktat sulle regole in vigore.
Con la pubblicazione del messaggio 4640, il 22 dicembre 2023, ha precisato che le fasce di reperibilità dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni, in attesa della pubblicazione di un nuovo decreto ministeriale, sono fissate, fino a nuove disposizioni:
- Dalle ore 10:00 alle 12:00 di mattina;
- Dalle ore 17:00 alle 19:00 di sera.
Cosa rischia chi non viene trovato
Il lavoratore che non è reperibile durante gli orari di reperibilità rischia alcune conseguenze, che cambiano in base alla particolare situazione.
Le conseguenze vanno dal piano economico a quello disciplinare e, in base ai casi, si rischia quanto segue:
- Perdita dell’indennità per i primi 10 giorni, se il lavoratore è assente alla prima e unica visita;
- Perdita dell’indennità per 10 giorni, se il lavoratore è assente alla prima visita;
- Perdita dell’indennità per il periodo residuo dei primi 10 giorni di malattia e subisce una riduzione del 50% dell’indennità per i giorni rimanenti, se il lavoratore è assente alla seconda visita;
- Interruzione dell’indennità, se il lavoratore non viene trovato alla terza visita;
- Perdita dell’indennità per i primi 10 giorni, se il lavoratore è assente per giustificati motivi;
- Perdita dell’indennità per il periodo tra l’assenza e la visita, se il lavoratore non viene trovato a casa, ma si sottopone alla visita ambulatoriale;
- Perdita dell’indennità, se il lavoratore non viene trovato nella seconda visita dopo che ne era stata confermata la prognosi.