Quali sono i rischi di investire in obbligazioni? E’ quello che si chiedono gli investitori, soprattutto considerando che di solito le obbligazioni vengono ritenute più sicure rispetto alle azioni, ma questo non è sempre vero.
Quali sono i rischi di investire in obbligazioni?
Le azioni, definite anche come “capitale di rischio”, attribuiscono al possessore una proprietà parziale della società, coinvolgendolo nel rischio operativo dell’azienda. Chi acquista obbligazioni, invece, si limita a fungere da “finanziatore della società”, concedendo un capitale di debito.
Per valutare se l’acquisto di azioni risulterà redditizio e valutare il livello di rischio, è essenziale comprendere le prospettive del business sottostante: l’andamento del bilancio, la capacità dell’azienda di incrementare vendite, margini di profitto e utili nel tempo.
Nel caso delle obbligazioni, la valutazione riguarda la capacità dell’entità (stato, azienda, ente) di restituire il capitale all’investitore al termine del contratto e di corrispondere l’interesse annuale.
Tuttavia, anche investendo in obbligazioni, si è soggetti a una serie di rischi:
Rischio dei tassi d’interesse
Le fluttuazioni dei tassi d’interesse possono influenzare il prezzo del titolo obbligazionario. I titoli a lunga scadenza sono maggiormente sensibili a questo rischio. Se i tassi di interesse variano, i titoli a tasso fisso non possono adattare le cedole, quindi il loro prezzo subisce variazioni per allineare il rendimento ai nuovi tassi. Al contrario, i titoli a tasso variabile adeguano le cedole al cambiamento dei tassi, limitando le variazioni del prezzo.
Ad esempio, se si acquista un’obbligazione con un rendimento annuale del 7% e i tassi scendono al 6,5%, 6% o 5%, cosa succede? Quando i tassi di interesse scendono, le obbligazioni che abbiamo nel nostro portafoglio diventano più remunerative rispetto ai nuovi titoli presenti sul mercato. Di conseguenza, per eguagliare il rendimento rispetto agli altri titoli, il valore dell’obbligazione aumenta.
Dunque, se deteniamo obbligazioni e i tassi d’interesse diminuiscono, il valore delle nostre obbligazioni cresce. In particolare, maggiore è il tempo che manca alla scadenza dell’obbligazione, maggiore sarà l’impatto sull’aumento del valore del titolo.
Quando si prevede un rallentamento economico o una recessione che porterà la banca centrale a tagliare i tassi, l’opzione migliore è considerata l’acquisto di obbligazioni “risk-free” a lungo termine, come ad esempio quelle trentennali.
L’effetto sarà una crescita significativa del valore del titolo al momento del taglio dei tassi da parte della banca centrale. Tuttavia, c’è un aspetto importante da considerare. Cosa accade se le previsioni sono sbagliate e i tassi di interesse invece salgono? In caso di aumento dei tassi del 2%, il valore dell’obbligazione trentennale potrebbe declinare di oltre il 20%!
Questo è il motivo per cui c’è preoccupazione per un possibile aumento dei tassi d’interesse. Questo rischio è importante da tenere in considerazione, poiché anche un modesto incremento dei tassi, dell’1%, può verificarsi in un lasso di tempo relativamente breve, ad esempio in un anno. A titolo di esempio, la Fed ha alzato i tassi dal 1,25% al 2,25% da novembre 2017 a novembre 2018. Inoltre, a causa dell’impatto del coronavirus sull’economia e sui mercati finanziari, la Fed ha abbassato i tassi dall’1,75% allo 0,25% tra gennaio e marzo 2020, con un taglio del 1,50% in soli 3 mesi.
Rischio emittente
Il rischio legato all’emittente delle obbligazioni si riferisce alla possibilità che l’ente che emette il titolo possa risultare inadempiente, parzialmente o completamente, nel rimborso degli interessi e/o del capitale. Questo genere di rischio varia tra i diversi emittenti, poiché non tutti godono della stessa solidità finanziaria. Ad esempio, in linea teorica, uno Stato tende ad essere più affidabile di un’impresa privata. Tuttavia, la realtà pratica può talvolta mostrare l’opposto. Ad esempio, risulta più sicuro investire in obbligazioni statali della Nigeria o dell’Argentina rispetto a investire in obbligazioni emesse da società come Amazon o Apple?
Le obbligazioni non offrono tutte gli stessi rendimenti. Le obbligazioni più rischiose, comunemente conosciute come “high yield” o “titoli spazzatura”, offrono rendimenti superiori. Questo aumento di rendimento è legato al “premio al rischio”, ossia un rendimento supplementare richiesto dagli investitori per assumere il rischio legato ad un titolo più rischioso rispetto a uno “risk-free” (senza rischio).
Le agenzie di rating valutano l’affidabilità degli emittenti e attribuiscono un giudizio sulla loro capacità di rispettare i propri obblighi finanziari. Tuttavia, il sistema del rating non è sempre considerato una fonte affidabile per valutare l’affidabilità di un emittente. Non ci soffermeremo su questo aspetto in questo momento, ma esploreremo il motivo in un’altra occasione. Inoltre, non abbiamo né avremo intenzione di investire in obbligazioni “high yield”.
Rischio liquidità
Il rischio di liquidità si presenta quando si acquistano obbligazioni poco liquide, difficili da rivendere sul mercato prima della loro scadenza oppure vendibili solo ad un prezzo notevolmente inferiore al loro valore nominale o rendimento. Questo accade quando non ci sono abbastanza acquirenti interessati a quel tipo di obbligazioni. È come cercare di vendere una proprietà immobiliare senza ricevere alcuna offerta d’acquisto.
Rischio di cambio
Il rischio di cambio è un ulteriore fattore da considerare se le obbligazioni acquistate sono denominate in valuta estera. Ad esempio, se acquistiamo Treasury bond USA per 10.000 dollari, ma la nostra valuta è l’euro, il cambio valutario tra euro e dollari può influenzare il rendimento finale dell’obbligazione quando la vendiamo. Se il dollaro si deprezza rispetto all’euro, anche se l’obbligazione ci ha reso un profitto in dollari, il cambio può farci registrare una performance negativa quando convertiamo i profitti in euro.