La Corte suprema israeliana ha annullato la legge chiave della controversa riforma della giustizia del governo Netanyahu. La riforma aveva scatenato mesi di proteste in Israele.
Israele, la Corte suprema boccia la riforma della giustizia di Netanyahu
La riforma della giustizia voluta dal primo ministro Benjamin Netanyahu e dalla sua coalizione di partner religiosi e nazionalisti è stata annullata. La Corte suprema ha ritenuto una delle leggi approvate dal governo incostituzionale. La revisione era stata sospesa nel mese di ottobre 2023 dopo lo scoppio della guerra tra Israele e Hamas.
La legge impediva ai giudici di annullare le decisioni del governo ritenute “irragionevoli”. La contraversa legge riduceva il potere della Corte e sbilanciava la separazione dei poteri in favore alla legislazione. Secondo gli oppositori l’indebolimento della Corte suprema apriva la strada alla corruzione e favoritismi. La decisione dell’Alta Corte è arrivata dopo mesi di proteste a livello nazionale contro il governo Netanyahu.
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8 giudici su 15 hanno votato a favore dell’annullamento dichiarando la legge come un “danno grave e senza precedenti al carattere fondamentale dello Stato di Israele come paese democratico“.
Il partito di Netanyahu, Likud ha dichiarato che la decisione si oppone “alla volontà di unità del popolo, soprattutto in tempo di guerra”.