Dove conviene aprire un conto corrente? Ogni famiglia possiede in media più di due conti, e quasi il 40% degli italiani ha rapporti con più di una istituzione finanziaria. Nonostante questi numeri, i depositi hanno registrato una diminuzione di 56 miliardi dall’inizio dell’ascesa dell’inflazione. In questo periodo incerto, sorge la domanda su quale sia la scelta migliore tra un conto corrente postale o bancario.
Dove conviene aprire un conto corrente, banca o Posta?
Non esiste una risposta universale e definitiva in merito a quale conto convenga di più, poiché dipende dalle esigenze personali. Tuttavia, possono essere evidenziate alcune differenze significative tra i due. Entrambi implicano costi legati al canone annuale, alle imposte, al numero e tipo di transazioni (come prelievi e bonifici), all’emissione di carte e libretti degli assegni, e alla gestione di portafogli titoli e comunicazioni.
- In genere, i conti correnti bancari hanno costi più elevati ma possono offrire interessi più remunerativi sui depositi.
- Poste Italiane, ora assimilata a una banca, fornisce il conto corrente BancoPosta, libretti di risparmio e Buoni Fruttiferi Postali. Con BancoPosta è possibile depositare fondi, ricevere stipendi o pensioni, eseguire operazioni bancarie come bonifici, accedere a prestiti, mutui e polizze assicurative. Tuttavia, il conto postale di solito ha costi più bassi, simili a quelli dei conti online, e si rivolge in particolare a chi desidera concentrarsi sul risparmio.
La flessibilità operativa è un’altra questione rilevante.
- Il conto corrente bancario consente un’ampia gamma di operazioni, domiciliazioni, servizi di trading e linee di credito flessibili. I conti business offrono servizi specifici per aziende di diverse dimensioni. Inoltre, il conto BancoPosta non aderisce al FITD, il fondo di garanzia che protegge i depositanti fino a 100.000 euro in caso di insolvenza dell’istituto bancario.
- Al contrario, Poste Italiane, con la sua vasta rete di uffici distribuiti su tutto il territorio nazionale (12.800), ha un vantaggio in termini di accessibilità rispetto alle filiali bancarie, soprattutto in un periodo in cui alcune istituzioni stanno chiudendo i loro sportelli.
Quanto costa gestire un conto corrente presso Poste Italiane o una banca?
La scelta tra un conto corrente postale e uno bancario dipende dalle esigenze personali. Il conto postale si rivolge a chi mira al risparmio e alla protezione del capitale, mentre quello bancario è più adatto a coloro che intendono effettuare diverse operazioni finanziarie e investimenti. I costi fissi (canoni, imposte, carte o assegni, gestione di portafogli titoli e comunicazioni) e variabili (numero di operazioni, utilizzo tradizionale o online) influenzano questa decisione.
Secondo l’indagine annuale condotta dalla Banca d’Italia sul costo dei conti correnti, un conto presso Poste Italiane ha un costo medio annuale di 58 euro, mentre in una banca questo costo si attesta in media intorno ai 95 euro. Tuttavia, nel caso delle banche, l’offerta è diversificata e varia notevolmente: il costo può oscillare da 10 euro fino a oltre 170 euro a seconda del tipo di conto. Invece, i conti online registrano costi inferiori con una media di circa 24 euro.
È importante prestare attenzione principalmente alle spese fisse (che costituiscono due terzi del totale dei costi annuali di un conto corrente) e ai servizi inclusi in questo importo. Altro fattore rilevante è il numero previsto di operazioni da effettuare. Nel caso si desideri cambiare il proprio conto, passando da una banca a Poste o viceversa, è possibile grazie alla portabilità e al processo di trasferimento agevole e gratuito per i risparmiatori. Quando si è incerti sulla scelta migliore, è consigliabile consultare un esperto finanziario per valutare i vantaggi e gli svantaggi di ciascuna opzione.