Le obbligazioni, o bond, rappresentano ancor oggi uno degli strumenti finanziari più diffusi, nonostante negli ultimi tempi abbiano restituito agli investitori performance piuttosto moderate. In questo articolo, cercheremo di esaminare se investire in obbligazioni sia ancora vantaggioso in questo periodo, offrendo anche alcune indicazioni sull’investimento in titoli di questo tipo.

Quali sono le obbligazioni che rendono di più nel 2024?

Le obbligazioni ad alto rendimento sono spesso quelle denominate in valuta estera, il che comporta un doppio rischio: quello legato all’emittente e quello di cambio valutario. Allo stesso tempo, le obbligazioni emesse da stati o società con basso rating, ovvero con un merito di credito ridotto, possono offrire rendimenti più elevati.

Se non sei un investitore dal profilo aggressivo ma, al contrario, preferisci una strategia prudente, è consigliabile evitare sia le obbligazioni denominate in valuta estera, sia i titoli a lungo termine con scadenze superiori ai 10 anni, così come gli emittenti con un basso merito di credito. È preferibile orientarsi verso titoli senior piuttosto che obbligazioni subordinate.

Conviene investire in obbligazioni oggi?

Il 2023 non è iniziato nel migliore dei modi per gli investitori in obbligazioni. Il primo trimestre è stato uno dei periodi più negativi per questo tipo di investimento, e ora molti si domandano se si assisterà a un recupero o se questo settore continuerà a mostrare le deludenti prestazioni degli ultimi due anni. Due fattori principali hanno influito sulle performance e sul rendimento previsto delle obbligazioni:

  • l’incremento dei tassi di interesse,
  • l’inflazione che minaccia il valore reale dei titoli.

Questi elementi avranno probabilmente un impatto negativo sulle prospettive di rendimento delle obbligazioni in questa fase. Ma ciò significa che le obbligazioni non debbano più far parte di un portafoglio d’investimento? Assolutamente no. Le obbligazioni possono ancora svolgere un ruolo rilevante in un portafoglio ben diversificato, bilanciando l’esposizione azionaria. Se si desidera individuare la giusta quota di obbligazioni in base alla propria situazione personale, è possibile completare un breve processo di sottoscrizione online.

Investire in obbligazioni equivale a concedere prestiti a un’azienda o a un governo. Si tratta di strumenti di credito: quando si acquista un’obbligazione, si presta denaro all’emittente e, in cambio, si riceve il rimborso del prestito alla scadenza, oltre a un interesse periodico per remunerare il finanziamento.

Sono considerate obbligazioni quelle emesse dal governo per finanziare il debito pubblico (come i Btp), così come quelle emesse da aziende per raccogliere liquidità e investire.

Gli investimenti in obbligazioni attraggono i risparmiatori poiché offrono rendimenti garantiti e periodici. Si tratta di strumenti molto adatti per investimenti a medio e lungo termine. Al momento dell’acquisto di un’obbligazione, è importante osservare la scadenza e il tasso di interesse per comprendere quale sarà il rendimento nel tempo.

Immagina di acquistare un titolo di Stato (Btp) del valore di 100€, con scadenza a 10 o 30 anni e un tasso di interesse del 2%:

  • Pagherai 100€ per acquistare il Btp, prestati allo Stato.
  • Ogni anno riceverai 2€ di interesse.
  • Alla scadenza, recupererai i tuoi 100€ iniziali.

Al termine del periodo, ad esempio dopo 10 anni, avrai 120€, quindi avrai ottenuto un profitto di 20€ prestando i tuoi soldi al governo.

Rischi delle obbligazioni

Spesso si è portati a credere erroneamente che gli investimenti in bond siano completamente sicuri. In generale, questi strumenti sono considerati affidabili a causa dei loro rendimenti garantiti, una percezione ancora viva tra gli investitori nel 2024. Tuttavia, esistono casi in cui gli investimenti in bond hanno deluso questa reputazione: ricordate i noti bond argentini o le obbligazioni subordinate delle banche finite in risoluzione?

Investire in bond comporta diversi tipi di rischio. È evidente che, per ottenere rendimenti, è necessario accettare una certa dose di incertezza; in effetti, quando si tratta di investimenti, ogni profitto porta con sé un certo grado di rischio.

Il rischio principale, noto come rischio di credito, è legato alla possibilità che il capitale investito non venga restituito, cioè che l’emittente del bond non rispetti l’accordo al momento della liquidazione. Le obbligazioni solitamente vengono classificate in base al livello di rischio associato al mancato rispetto dell’accordo da parte dell’emittente. Più è elevato tale rischio, più alto sarà il tasso di interesse offerto.

Un altro rischio nell’investire in bond riguarda il movimento dei tassi di interesse. Non è detto che i bond debbano essere necessariamente mantenuti fino alla loro scadenza; possono essere acquistati e venduti durante il loro periodo di vita. I tassi di interesse non rimangono costanti nel tempo e possono variare in seguito a cambiamenti nella percezione della solidità del debitore o a modifiche nel contesto economico generale, come le decisioni delle banche centrali di modificare i tassi di interesse principali.

Naturalmente, una variazione nel livello generale dei tassi ha un impatto diretto sul valore del tuo bond. Se i tassi aumentano, diventa possibile trovare sul mercato obbligazioni più vantaggiose rispetto alla tua e questo potrebbe comportare la vendita della tua obbligazione (che paga meno interessi) ad un prezzo inferiore. Il contrario avviene se i tassi diminuiscono.

La gestione finanziaria delle obbligazioni

Come si può comprendere, nonostante le obbligazioni siano strumenti relativamente semplici, investire in bond non è di facile gestione dal punto di vista finanziario. Trovare il giusto equilibrio tra rendimento e rischio può essere complesso, così come prevedere il movimento dei tassi. Pertanto, è consigliabile rivolgersi a professionisti del wealth management. Integrare le obbligazioni con altre classi di attività per sfruttare al meglio la dinamica dei tassi può essere ancora più complesso, quindi la costruzione di un portafoglio ben diversificato, che sfrutti al meglio la combinazione tra diverse classi di attività, risulta essere la strategia più adatta.