Lotito aveva saputo della combine di Siena-Lazio. Questo avrebbe confessato ieri Massimo Erodiani davanti alla Procura Federale, parlando di due gare “combinate”. Si tratta della sconfitta per 2-1 con i toscani, ultima giornata del campionato 2006-2007, e di Lazio-Albinoleffe di coppa Italia del 2010. Secondo il tabaccaio pescarese ed ex calciatore, radiato dalla giustizia sportiva, il presidente della Lazio sarebbe venuto a conoscenza della combine del match grazie al quale il Siena, il 27 maggio 2007, strappava la permanenza in serie A battendo la squadra biancoceleste, grazie a un gol all’86’ di Paolo Negro. In via Po, durante una giornata attesa soprattutto per le convocazioni di Bonucci, Ranocchia e Criscito, la vera bomba l’ha fatta esplodere Erodiani, assistito davanti al pool romano dall’avvocato Paolo D’Incecco: sessanta partite, quelle di cui si è parlato nel corso del lungo interrogatorio con gli 007 del procuratore Palazzi. Una domanda quasi dovuta, poi, cambia la storia della giornata: «Possibile che nessun dirigente sapesse nulla?». Tutt’altro che scontata la risposta del “pentito”: «Nell’ambiente si diceva che Lotito sapesse», avrebbe risposto Erodiani. Abbastanza per iniziare a parlare di quel Siena-Lazio. Una gara per la quale già mesi fa si erano mossi gli uomini dello Sco (Servizio centrale operativo della Polizia), inviando un’informativa alla procura di Cremona: l’ex difensore laziale Paolo Negro, in campo con i toscani, secondo gli inquirenti avrebbe indicato sul maxischermo del “Franchi” il pareggio tra Catania e Chievo, risultato grazie al quale sarebbe bastato un gol al Siena per salvarsi. E all’86’ proprio Negro siglava la rete salvezza. Una partita che, secondo Erodiani, sarebbe stata organizzata dai giocatori in campo. Per questo il presidente sarebbe diventato furioso, perché tenuto all’oscuro dell’accordo. Per lo stesso motivo avrebbe poi fatto in modo di allontanare tre giocatori “infedeli” di quella squadra. Discorsi, va specificato, relativi a episodi prescritti, e che Erodiani spiega di aver ricevuto “de relato”. Come per ogni altra confessione, d’altronde, tutte finora riscontrate dai fatti. Ma non solo Siena-Lazio. Perché, e qui le accuse si fanno ancora più pesanti, il tabaccaio pescarese avrebbe anche riferito di aver saputo da Ivan Tisci, ritenuto dal tribunale del Riesame di Brescia “parte integrante” dell’associazione, come Lazio-Albinoleffe di coppa Italia del novembre 2010 sarebbe stata “accomodata” dalle dirigenze per ottenere un under alla fine del primo tempo e over a fine gara. In questo caso non comparirebbe il nome del presidente biancoceleste: il racconto potrebbe quindi riferirsi anche ad altre figure dello staff dirigenziale del club. Appare quasi inevitabile, però, che la Procura Federale possa decidere nei prossimi giorni di convocare proprio il presidente Lotito. Per chiedergli conto di accuse tanto gravi, raccontando la propria versione. E a questo punto anche lo stesso Tisci dovrebbe essere chiamato a presentarsi davanti ai federali: per fornire la testimonianza chiave per confermare o smentire le parole di Erodiani. Ieri intanto in procura è stato anche il giorno di Bonucci, Ranocchia e Criscito. L’esterno ha «chiarito la sua posizione» sul colloquio con gli ultrà prima di Lazio-Genoa e risposto sul «devastante» derby Genoa-Samp.
Matteo Gianello, ex terzo portiere del Napoli, ha invece ribadito quanto detto ai pm partenopei il 15 giugno dello scorso anno: tentò di pilotare Sampdoria-Napoli (1-0, 16 maggio 2010) provando a coinvolgere nell’illecito anche gli ex compagni Paolo Cannavaro e Gianluca Grava che ora rischiano il deferimento per omessa denuncia, mentre il Napoli quello per responsabilità oggettiva.

La Repubblica