Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano non dimentica la tradizione dei ‘buoni propositi’ per l’anno nuovo e all’apertura del Colosseo per il Capodanno 2024 esprime obiettivi, sogni e ambizioni del suo dicastero. Senza dimenticare di godersi i successi già collezionati nel 2023.
Colosseo, il ministro Sangiuliano all’apertura di Capodanno: “Biglietti nominativi un successo, ma ancora molto da fare”
È un ministro Sangiuliano che fa fatica a contenere il proprio entusiasmo, quello che si reca al Colosseo per l’apertura di questo Capodanno 2024, che segue quelle dei giorni di Natale e Santo Stefano.
La cornice dell’Anfiteatro Flavio, il parco archeologico più visitato al mondo, è perfetta per fare da sfondo alle celebrazioni del nuovo anno di turisti italiani e stranieri, oltre che dei romani in visita nel simbolo della loro città.
Raggiunto dai cronisti, tra cui l’inviato di TAG24 Thomas Cardinali, Sangiuliano saluta con orgoglio l’iniziativa per venire incontro alla sempre più insistente richiesta di cultura dei cittadini.
“Si inizia bene e si inizia con la cultura. C’è una forte richiesta di bellezza e i nostri musei e parchi archeologici sono richiestissimi. Noi proviamo a intercettare questa domanda di bellezza e cultura, migliorando la qualità dei nostri servizi con le aperture straordinarie, come facemmo proprio l’anno scorso qui al Colosseo, con l’apertura della Domus Tiberiana, chiusa dagli anni ’70, e l’ascensore panoramico che consente l’accesso al terzo ordine”.
L’arena dove lottavano i gladiatori resta uno dei luoghi di cultura più visitati al mondo, con oltre “20 mila visitatori paganti al giorno“. Un successo, dunque, anche per le casse dello Stato, ottenuto anche grazie all’introduzione dei biglietti nominativi, fortemente voluta dal ministro per contrastare il bagarinaggio.
“C’è ancora molto da fare, ma io sono per la politica del ‘passo dopo passo’, per cercare di costruire delle cose positive”.
Sangiuliano e gli obiettivi per il 2024: “Priorità è potenziare il sistema dei musei”
Non solo Roma, però.
Il ministro rivendica come oggi siano aperti “circa l’80% dei siti culturali” del Paese, ricordandosi di ringraziare “i dipendenti che sono qui a lavorare su base volontaria“.
Ma quali sono gli obiettivi che il ministro pone per il suo impegno politico e culturale in questo 2024?
La risposta di Sangiuliano è senza esitazioni e riguarda l’ampliamento del sistema museale, a partire da un dato numerico sul quale, evidentemente, il ministro intende intervenire: le 480 mila opere esposte a fronte dei 5 milioni a disposizione.
“Vogliamo complessivamente aumentare la superficie espositiva dei nostri musei. Stiamo provando a raddoppiare gli Uffizi, con le due ville medicee di Careggi e Montelupo Fiorentino. E anche il Museo Archeologico di Napoli, con l’iniziativa legata al Real Albergo dei Poveri. E ancora, Palazzo Citterio per raddoppiare lo spazio espositivo della Pinacoteca di Brera e il potenziamento del Castello Svevo di Bari”.
A questo si deve aggiungere la creazione di nuovi musei, come il Museo dell’arte digitale a Milano o il Museo della lingua italiana a Firenze.
Sempre senza dimenticare il valore economico che la cultura può portare con sé, che Sangiuliano sottolinea nuovamente in chiusura del suo intervento, facendo un paragone con la Svezia.
“Sapete quanto costa il museo degli Abba in Svezia? Costa 19 euro. Un po’ più degli Uffizi. Secondo voi, gli Uffizi non valgono meno del museo degli Abba?”