Si torna a parlare di informazione e conflitti d’interesse. Sono i giornalisti dell’Agi, Agenzia Giornalistica Italia, a manifestarli, apprendendo dai giornali la possibile vendita della struttura attualmente controllata dall’Eni ad Antonio Angelucci, il deputato della Lega, “re” delle cliniche nel Lazio e già proprietario de “Il Tempo”, “Il Giornale”, “Libero” e del gruppo editoriale capeggiato dal “Corriere dell’Umbria“.
Angelucci vicino all’acquisto dell’Agi? I giornalisti chiedono spiegazioni
In una nota, il Comitato di redazione dell’Agi informa di aver chiesto un incontro urgente all’azienda.
La redazione, pronta a una mobilitazione adeguata, è fortemente preoccupata dalla prospettiva di un eventuale cambio di proprietà, oltretutto alla vigilia di un passaggio importante come la trattativa che si prospetta su eventuali pensionamenti anticipati e nuove assunzioni tra i precari di lungo corso.
Nelle ultime ore, diverse sono le reazioni da parte delle forze politiche di opposizione che gridano al conflitto d’interesse.
Le accuse delle forze di opposizione
Angelucci è un deputato della Lega e l’Eni è la società il cui principale azionista è il ministero dell’Economia, che tratta la vendita di un importantissimo ramo d’azienda con un parlamentare dello stesso partito del ministro Giorgetti – scrive Sandro Ruotolo del Pd – L’Agi è la seconda agenzia di stampa italiana che deve essere indipendente, non porzione di una parte politica. È un ulteriore attacco alla libertà e all’indipendenza dell’informazione nel nostro Paese.
Il segretario di Più Europa, Riccardo Magi, in una nota esprime preoccupazione; il suo omologo di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni, chiede all’Eni (“in floridissime condizioni economiche, come sanno tutti gli italiani”) di fare chiarezza; mentre il capogruppo di Azione alla Camera, Matteo Richetti, esprime solidarietà ai giornalisti.
Per quanto concerne il settore dell’informazione, Tag24 ha recentemente raccontato le polemiche intorno alla legge bavaglio.