Roma, la mancata proroga del decreto crescita potrebbe costare caro. I club italiani in generale sono in difficoltà, non potranno più usufruire degli sconti fiscali e le agevolazioni sugli stipendi per il tesseramento di giocatori provenienti dai campionati stranieri, e dovranno trovare quanto prima una soluzione per poter riuscire a far fronte a questo grosso dettaglio. Secondo quanto riportato da Skysport la Roma sarebbe il secondo club ad aver più risparmiato grazie a questa formula con 22,25 milioni di euro, dietro solo al Milan con 22, 45 milioni, seguono poi Inter a 14,9, Juve a 12,4 e Napoli a 11,85. All’ultima posizione la Lazio con 7,8 milio di euro. 

Questo cambio potrebbe compromettere il proseguo del rapporto con Josè Mourinho e anche il riscatto di Romelu Lukaku. Gli ingaggi del portoghese e belga sono decisamente alti e a far scattare l’allarme è stato Claudio Lotito che si è detto contrariato alla fine del decreto crescita:

“Questa soluzione è demagogia pura. Come si farà adesso ad attrarre i giocatori migliori? Non è un problema del calcio, ma di tutto lo sport. Chi dice che così si rovinano i settori giovanili non capisce niente, come Umberto Calcagno (presidente dell’Associazione italiana calciatori). L’anno scorso abbiamo avuto tre squadre italiane finaliste nelle coppe europee. Da adesso in poi sarà molto più difficile essere competitivi. Spiegatemi voi come farà adesso, per esempio, la Roma a trattenere i Lukaku, i Mourinho, come fa a pagargli lo stipendio? Non è un problema solo del calcio, ma di tutto lo sport. Il basket italiano ha due squadre che possono competere per l’Eurolega. Ora si bloccherà tutto”.

Roma, le parole di Pinto

Sulla fine del decreto crescita ne ha parlato anche Tiago Pinto nel prepartita nel prepartita della sfida con la Juventus:

“Quanto influirà sulla Roma la mancata proroga del Decreto Crescita? Non mi permetto di criticare quelli che sono stati eletti democraticamente dal popolo italiano. Come uomo di calcio dico che è un problema molto grande. Negli ultimi anni siamo riusciti a competere con le grandi big europee e l’anno scorso a portare 3 squadre in finale delle competizioni europee. Questa a livello calcistico è una bella botta”. 

Questo cambio potrebbe influire molto pure sul mercato di gennaio, sessione di mercato che secondo molti poteva vedere la Roma come una delle principali protagoniste:

“Io ho tanti difetti ma dico sempre la verità. È vero che abbiamo bisogno di un difensore ma abbiamo anche da rispettare dei paletti. Stiamo lavorando e io come sempre cercherò di essere creativo per dare una soluzione che vada bene all’allenatore ma anche dal punto di vista economico. Abbiamo un FFP da rispettare, abbiamo un accordo con l’UEFA da rispettare. Di Bonucci non voglio parlare”.

Il dirigente giallorosso ha voluto non rispondere nello specifico sulle domanda collegate al futuro di Josè Mourinho. Conti alla mano per la Roma non sarà facile confermare l’ex Real Madrid, il portoghese prende il secondo stipendio più alto della Serie A per un allenatore (sette milioni all’anno) dietro solo a Massimiliano Allegri e davanti a Simone Inzaghi (5,5 milioni). Delle cifre non semplici da portare avanti per un club attento alla casse come quello capitolino, stesso discorso invece per quanto riguarda Romelu Lukaku che a fine stagione rientrerà a Londra dopo la fine del prestito secco nella capitale.

Il club di Friedkin si potrebbe trovare a pagare ad alto prezzo sia nel cartellino che nell’ingaggio per una punta di trentuno anni e soprattutto senza l’aiuto del decreto crescita i costi potrebbero diventare ancora più proibitivi.