Secondo il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, i numeri degli sbarchi nel 2023 di migranti nel nostro Paese sono ancora troppo alti. Il titolare del Viminale è tornato così sul tema, ammettendo che le politiche messe in atto dal Governo Meloni non sembrano essere bastate a ridurre i dati. Al tempo stesso però ha rivelato che, se le misure non fossero state attuate, “sarebbero arrivate ancora più persone” in Italia.

Sbarchi 2023, Piantedosi: “Numeri non coincidono con obiettivi del Governo”

Matteo Piantedosi, in una intervista rilasciata a La Stampa, ha affermato che il numero di sbarchi nel 2023 e degli arrivi nel nostro Paese è stato più alto di quanto inizialmente previsto (e prefissato) dai membri dell’esecutivo.

Il Governo guidato dalla premier e leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni infatti, tra i principali obiettivi di quest’anno, aveva anche quello di ridurre la quantità di persone – tra adulti, ragazzi e bambini – che entrano nella nostra Nazione, soprattutto illegalmente.

Il ministro dell’Interno dunque ha affermato in una intervista rilasciata ai microfoni de La Stampa:

Il numero degli arrivi di quest’anno non coincide certo con l’obiettivo delle politiche che il Governo ha avviato in molteplici direzioni con il fine di contrastare e sconfiggere il traffico di esseri umani.

Al tempo stesso però ha anche ammesso che, se l’esecutivo non avesse adottato una serie di precise misure in questi mesi, “sarebbero arrivati ancora più migranti”. Inoltre, secondo Piantedosi, tali misure “hanno già dato risultati concreti”.

Di cosa ha parlato esattamente? A cosa ha fatto riferimento? Ad esplicitarlo è stato lui stesso. Il numero uno del Viminale, ha affermato:

Ci basti pensare che la collaborazione con le autorità tunisine e libiche ha consentito di bloccare molte decine di migliaia di altri arrivi, 121.883 persone, un numero non molto lontano da quello delle persone arrivate, e di arrestare centinaia di trafficanti.

Migranti, Piantedosi: “Crisi indipendenti da noi ma il Governo…”

Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha evidenziato, sempre nel corso dell’intervista a La Stampa, che le iniziative messe in atto dal Governo Meloni hanno reso il nostro sistema di accoglienza migranti più solido e capace di resistere “all’urto di un afflusso straordinario” di arrivi in Italia.

Un afflusso legato alle varie crisi politiche, sociali ed economiche che si sono verificate nei Paesi stranieri proprio quest’anno. L’Italia, in tali avvenimenti esterni, non ha avuto un ruolo specifico. A questo proposito, il titolare del Viminale ha dichiarato:

Oltre a questo, le iniziative che abbiamo adottato hanno fatto sì che il nostro sistema dell’accoglienza abbia retto l’urto di un afflusso straordinario che è stato determinato da crisi politiche o socio-economiche avvenute in Paesi stranieri le cui cause sono state del tutto indipendenti da noi.

I dati del Viminale sugli sbarchi del 2023 in Italia

Secondo un approfondimento pubblicato ieri, sabato 30 dicembre 2023, dai membri del Viminale, quest’anno il numero di migranti sbarcati in Italia è aumento del 50% rispetto al 2022. Gli esperti, nello specifico, hanno preso in considerazione il periodo tra il 1 gennaio e il 29 dicembre 2023.

Lo hanno poi comparato con il 2021 e il 2022. Hanno notato che, in un anno, i migranti sbarcati sulle coste italiane sono stati ben 155.754. Questo è stato il dato principale che è emerso. Tra questi inoltre, più di 17mila sono stati i minori stranieri non accompagnati giunti in Italia. Lo scorso anno erano stati di più, 103.846. Nel 2021 invece erano in 10.053.

Il Viminale ha registrato poi, nell’analisi pubblicata ieri, che il più importante picco di sbarchi è stato ad agosto 2023. In quel mese estivo le persone arrivate sulle coste del nostro Paese sono state almeno 25.673.  Nello stesso mese del 2022 erano state 16.822, mentre nel 2021 10.269. 

Emergenza migranti: a che punto siamo?

Come abbiamo visto, l’emergenza migranti ha rappresentato uno dei temi principali di discussione anche quest’anno. Si tratta di una questione davvero importante che coinvolge ogni Paese del mondo, Italia compresa.

Secondo alcuni dati forniti da Unchr, ben 114 milioni di persone sono costrette a lasciare le proprie case, a causa di conflitti, violenze, persecuzioni e tanti altri motivi. A metà del 2023 si contavano 36,4 milioni di rifugiati in tutto il mondo.

La maggior parte dei migranti, l’87%, proviene da 10 Paesi: Siria, Afghanistan, Ucraina, Venezuela, Sud Sudan, Myanmar, Sudan, Repubblica Democratica del Congo, Somalia, Repubblica Centrafricana.

Si tratta di luoghi straziati da guerre, conflitti interni ed esterni, nonché posti soggetti ad eventi climatici disastrosi. Per uomini, donne e bambini sono poi quattro le rotte migratorie principali: quella del Mediterraneo orientale, quella del Mediterraneo e poi ancora a rotta dell’America centrale e quella del sudest asiatico.

I numeri che riguardo le morti – soprattutto in mare – sono davvero altissimi e fortemente sottostimati. Secondo l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, dal 2014 al 2023 sono state almeno 59.037 le persone che hanno perso la vita.

Infine un altro fenomeno da non sottovalutare affatto è l’immigrazione illegale, che il Governo italiano si sta impegnando a combattere. I passi da fare però sono ancora tantissimi.