Attacco frontale del ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov nei confronti degli Stati Uniti d’America. Per Mosca, il governo di Washington è responsabile del deterioramento delle relazioni bilaterali.
Lavrov attacca gli Stati Uniti: “La riapertura non è scontata”
Il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha continuato ad attaccare pubblicamente il governo degli Stati Uniti d’America. Dal suo punto di vista le relazioni fra Mosca e Washington si sono deteriorate a causa della condotta tenuta dal governo americano. Lavrov, in un’intervista rilasciata all’agenzia di stampa russa RIA Novosti, ha chiaramente affermato come gli Stati Uniti non siano pronti ad avviare un dialogo onesto con Mosca.
Lavrov: “Relazioni bilaterali deteriorate per colpa di Washington”
E per questo motivo, non è scontato che la Russia sia pronta a riaprire nei confronti di Washington:
“La nostra disponibilità a ripristinare un dialogo completo con gli Stati Uniti non dovrebbe essere data per scontata. Le relazioni russo-americane si sono deteriorate al limite per colpa di Washington, che ha formalizzato dottrinalmente il compito di infliggere una sconfitta strategica alla Russia. La Casa Bianca è ancora cauta nel distruggere tutto ciò che resta del rapporto con la terra. Credo che gli americani non siano pronti a condurre un dialogo onesto basato sul rispetto reciproco”.
La Russia è disinteressata all’esito delle presidenziali americane
Lavrov ha poi continuato, affermando come la Russia non sia affatto interessata all’esito delle elezioni presidenziali previste nel novembre 2024. Indipendentemente da chi vincerà, per Mosca sarebbe ingenuo augurarsi un miglioramento delle relazioni.
“L’establishment politico americano, indipendentemente dall’appartenenza partitica, vede la Russia come un nemico e una minaccia esistenziale. Dato il consenso trasversale esistente su questo tema, sarebbe ingenuo sperare in un miglioramento delle relazioni se vincesse il candidato repubblicano. In generale, non ci interessa chi vince la corsa per la presidenza degli Stati Uniti”.
Lavrov: “Mosca sostiene l’avvio di negoziati israelo-palestinesi”
Successivamente il ministro degli Esteri russo ha affrontato il tema dei negoziati fra Israele e Palestina. Per Lavrov è in ogni caso necessario ripristinare l’unità palestinese.
“La Russia sostiene costantemente l’avvio di negoziati israelo-palestinesi. Uno degli ostacoli sul loro cammino resta la mancanza di unità palestinese. Sosteniamo le azioni dei nostri partner, in particolare Egitto e Algeria, volte a risolvere questo problema. Con i miei colleghi di diversi Paesi arabi abbiamo discusso della situazione nella zona del conflitto israelo-palestinese e dei possibili passi per risolverla. Siamo uniti da una comprensione comune circa la necessità di ripristinare rapidamente l’unità palestinese”.
Lavrov attacca l’Ucraina: “In corso indagini contro i crimini di Kiev”
Lavrov ha proseguito, attaccando anche l’Ucraina per la presunta commissione di crimini di guerra e violazioni dei diritti umani. La Russia infatti avrebbe avviato oltre quattromila procedimenti contro quasi mille persone accusate.
“L’indagine sui crimini del regime di Kiev è già in corso. Le forze dell’ordine russe registrano e documentano attentamente le atrocità commesse dai neonazisti ucraini, non limitandosi al periodo di un’operazione militare speciale. Le sofferenze della popolazione civile del Donbass sono iniziate molto prima, nel 2014. Anche i responsabili saranno assicurati alla giustizia. Il comitato investigativo della Federazione Russa e ha avviato più di quattromila procedimenti penali contro circa novecento persone”.
Lavrov: “I responsabili riceveranno la giusta punizione”
Il ministro degli Esteri russo ha spiegato come gli autori di tali crimini non siano solo membri di gruppi radicali. Lavrov infatti ha puntato il dito anche contro leader militari e politici di Kiev.
“Tra questi soggetti non ci sono solo membri di associazioni nazionaliste radicali ma anche rappresentanti della leadership militare e politica dell’Ucraina. Sulla base delle prove raccolte dal comitato investigativo, i tribunali della Federazione Russa hanno già condannato più di 200 rappresentanti delle forze armate ucraine a lunghe pene detentive. La stessa sorte attende tutti gli altri criminali. Ognuno di loro riceverà la giusta punizione”.
La Russia sostiene il dialogo e la cooperazione con la Serbia
In seguito Lavrov si è concentrato anche sulle relazioni con la Serbia, che è tornata al voto dopo i presunti brogli elettorali dello scorso 17 dicembre.
“Il nostro dialogo con la Serbia è caratterizzato dall’apertura e dall’attenzione allo sviluppo di diversi settori di cooperazione, compreso quello della sicurezza. Sarebbe corretto dire che Mosca è sempre pronta a dare una spalla agli amici serbi. Quello che è successo a Belgrado è un altro tentativo di orchestrare una presa illegale del potere. A quanto pare, non tutti in Occidente sono pronti ad accettare il fatto che gli elettori serbi abbiano espresso sostegno al presidente Vucic”.