Nel 2023 è stata una delle protagoniste indiscusse, ma sarà il 2024 l’anno dell’Arabia Saudita: la nazione saudita non ha la minima intenzione di fermarsi e dopo il calcio punta anche altri sport.

Nel 2024 l’Arabia punta anche gli altri sport

L’Arabia Saudita è una delle protagoniste del 2023, un merito dovuto alle tante iniziative sia calcistiche che non per cui i sauditi adesso pensano al bis e vogliono raddoppiare rendendosi protagonisti indiscussi sul palcoscenico mondiale nel 2024.

Merito di un progetto lungimirante pensato nel 2016 che ha visto i suoi frutti proprio negli ultimi anni, la Saudi Vision 2030: un progetto su lunga durata ideato da Mohamed Bin Salman al fine di rendere maggiormente indipendente l’Arabia Saudita dal petrolio, una missione ardua che conta la necessità di una differenziazione di ricavi di patrimonio e guadagni vista la dipendenza totale dalla miscela liquida.

Il risultato? Attualmente i sauditi vantano più di 83 investimenti soltanto nel calcio, a seguire 34 accordi per sport di motori e subito dopo a 33 il golf. Numeri che fanno ben comprendere come il calcio sia la prima tappa di un lungo piano attuato dall’Arabia Saudita ma che, appunto, non considera soltanto il calcio.

Nonostante ci siano altri sport nettamente più seguiti a livello popolare non bisogna sottovalutare l’entità della rivoluzione attuata nel golf: il PGA tour è l’organizzazione che cura i principali tour professionistici americani, nata nel 1929 vanta una tradizione secolare, un concetto che i sauditi sono riusciti a sradicare attraverso la creazione del LIV tour fondato nel 2021. Attraverso questa organizzazione molti golfisti professionisti come Dustin Johnson, ex numero 1 al mondo, che si sono convinti ad accettare di partecipare. Altri come Rory Mcilroy hanno espresso il loro dissenso per la questione, divergenze che non sono servite a molto poiché a giugno 2023 PGA e LIV hanno annunciato un accordo che ne prevederà la fusione.

Una decisione arrivata in seguito alla visita del Segretario di Stato USA Antony Blinken che sta lavorando ad un avvicinamento politico tra le parti. Dunque, l’accordo sul golf è un’alleanza che ha una valenza pseudo-politica. Quello del golf non è l’unico traguardo costruito recentemente, basti pensare al Wrestling: nel 2018 il presidente dell’Autorità Generale dello Sport dell’Arabia Saudita annuncia un accordo storico con il Word Wrestling Entertainment per ospitare la manifestazione che vanta i principali wrestler professionisti al mondo.

Un traguardo decisamente inaspettato che fa comprendere la potenza saudita è quello dei Giochi Asiatici che si terranno nel 2029. Giochi invernali che si terranno in una delle nazioni più calde e con un panorama desertico tra i maggiori. Una vera e propria esaltazione del potere. Per l’occasione i giochi saranno ospitati dalla città di Neom, dove ci saranno piste sci all’aperto, una riserva naturale e un lago artificiale. Negli anni molti esperti hanno espresso i loro dubbi sulla fattibilità di un evento del genere, ma la decisione è stata ugualmente confermata.

Persino il tennis ha ceduto alle lusinghe saudite: la Next Generation ATP Finals, torneo dedicato ai migliori giovani Under-21, dopo 5 anni lascia Milano e si trasferisce a Gedda, una delle principali città dell’Arabia Saudita. L’accordo prevede un quinquennio, che va dal 2023 al 2027, per gli ATP della Next Generation.

A condire la serie di trattati che l’Arabia Saudita è riuscita ad ottenere in questi anni e che vedrà i suoi frutti anche dal 2024 è la partnership tra l’Aston Martin e l’Aramco: la compagnia petrolifera tra le più grandi al mondo sarà lo sponsor del team inglese. Così la scuderia dice addio a Cognizant, la società multinazionale americana specializzata in servizi digitali.

Nel futuro anche i Mondiali di calcio

L’ultima mossa i Mondiali del 2034. Dopo le mosse strategiche volte a portare tanti volti noti del calcio, come Cristiano Ronaldo o Benzema, nella Saudi Pro League a suon di contratti faraonici e lussi sfrenati l’Arabia Saudita aveva in progetto una candidatura volta a far crescere uno degli ambiti più fruttuosi dal punto di vista dell’immagine e per questo aveva presentato la candidatura per il Mondiale del 2030, poi rifiutata poiché coppa la FIFA ha deciso che si giocherà in tutto il Mondo tra le tappe europee di Marocco, Spagna e Portogallo, e quelle Sudamericane di Uruguay, Argentina e Paraguay, adesso i sauditi puntano con forza verso la competizione successiva che si giocherà tra Asia e Oceania.

Con la lettera presentata dalla Federcalcio, e firmata personalmente dal presidente in carica Saff Yasser Al Misehal, c’è la proposta ufficiale alla Fifa dove l’Arabia si candida per organizzare e ospitare la Coppa del Mondo del 2034.

A dare manforte al progetto saudita il ritiro della Australia, parte dell’emisfero in Oceania, che ritira la candidatura. La conferma arriva anche da Gianni Infantino – presidente della FIFA – che parla apertamente di Mondiali 2034 in Arabia Saudita in un suo post sui social.

Lo stato arabo, dunque, conferma la sua espansione continua su più fronti e si pone come una grande potenza che ha iniziato nel 2023 ma che continuerà il suo lavoro politico ed economico anche nel 2024, confermando la teoria che vede i sauditi sempre più forti nel mondo sportivo oltre che in quello calcistico.