In un recente sondaggio sulla Brexit dai dati raccolti è emerso un generale malcontento da parte dei cittadini britannici: solo il 10% della popolazione risulta favorevole.
Brexit, sondaggio rivela malcontento dei britannici
La maggioranza dei britannici ha bocciato la Brexit: questo è quanto emerge da un sondaggio effettuato di recente tra i cittadini che, in generale, credono – e non è la prima volta che emerge tale posizione – che abbia avuto per lo più effetti negativi per quanto riguarda lo stato dell’economia nel Regno Unito. La disapprovazione arriva soprattutto per l’aumento dei prezzi nei negozi e per quanto riguarda il tema immigrazione.
Il sondaggio condotto da Opinium è stato effettuato per capire quale fosse la situazione nell’anno del terzo anniversario dell’uscita dall’Unione Europea da parte del Paese. Il Guardian riporta che l’indagine è stata condotta su oltre 2.000 elettori.
Secondo il sondaggio, dopo sette anni e mezzo dal referendum della Brexit e a tre anni dall’uscita del Regno Unito dal mercato unico europeo, l’opinione pubblica considera la mossa un disastroso fallimento: solo il 22% dei cittadini restano convinti che sia stata una scelta positiva.
I dati del sondaggio
Secondo i dati del sondaggio solo una persona su 10 (il 10%) ritiene che la Brexit abbia aiutato la propria situazione finanziaria personale. Il 35% afferma che la Brexit ha rappresentato un danno per le proprie finanze. Il 9% si dice soddisfatta per gli effetti sul servizio sanitario nazionale, mentre il 47% non è d’accordo.
Oltre il 63% dei cittadini intervistati pensa che la Brexit sia stata decisiva nell’aumento dell’inflazione e sulla crisi del costo della vita.
James Crouch, responsabile delle politiche e degli affari pubblici di Opinium, ha affermato che la percezione che la Brexit sia stata oggetto di una interpretazione distorta. Ha dichiarato:
“La metà (51%) degli elettori del Leave ora pensa che la Brexit abbia avuto un impatto negativo sulla capacità del Paese di controllare l’immigrazione, aumentando ulteriormente la pressione su una questione su cui il governo è vulnerabile. Nonostante ciò, la Brexit sarà probabilmente una questione secondaria alle prossime elezioni rispetto allo stato dell’economia e del sistema sanitario nazionale, che rappresentano la chiara priorità per gli elettori”.