In Albania arriva la notizia degli arresti domiciliari Berisha, l’ex premier della nazione accusato di corruzione.

Albania: arresti domiciliari per Berisha

La Corte albanese contro la Corruzione e la Criminalità organizzata ha approvato la richiesta inoltrata dalla Procura di disporre gli arresti domiciliari per l’ex premier di centrodestra Sali Berisha, una delle principali figure dell’opposizione nel Paese. Berisha è indagato per presunta corruzione.

L’ex primo ministro ha la facoltà di impugnare il provvedimento emesso dal tribunale entro 5 giorni a partire dal 30 dicembre 2023. La Corte ha emesso il provvedimento con sei voti a favore, nessuno contrario e nessuna astensione.

Lo scorso ottobre Sali Berisha è stato accusato di corruzione insieme a suo genero. I fatti a cui si fa riferimento risalgono al 2008. Tutto nasce da una modifica legislativa del governo allora guidato da Berisha, al fine di consentire la privatizzazione degli impianti sportivi. Secondo l’accusa, sia Berisha che il genero Jamarber Malltezi, avrebbero avuto diversi interessi sul tema, per un affare di 5,4 milioni di euro.

Chi è l’ex premier albanese Sali Berisha?

Sali Ram Berisha è un cardiologo e politico albanese. Ha ricoperto la carica di primo ministro dal dal 2005 al 2013 e in precedenza è stato presidente della Repubblica dal 1992 al 1997. Dopo aver abbandonato la sua carriera da cardiologo e professore universitario, è diventato il leader del Partito Democratico durante gli anni 1990. E’ sposato con Liri Berisha, una pediatra e ha due figli: Argita e Shkëlzen.

Dal 1992 è stato presidente dell’Albania fino a quando il suo governo non è crollato nel 1997 a causa della crisi economica che ha duramente messo in ginocchio l’intera nazione. Ha assunto il ruolo di primo ministro nel 2005 e nel 2009.

In seguito ad una pesante sconfitta nelle elezioni del 2013, Berisha si è dimesso da leader del Partito Democratico ma ha continuato ad essere un membro del Parlamento dal 2013 al 2019. Nel 2021 l’ex è stato dichiarato dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d’America “Persona Non Grata”, accusandolo di corruzione e “pericolo per la democrazia del suo paese”. 

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