Ha fatto il giro del web e dei social la lettera mandata da una vittima dello stupro di Caivano alla propria famiglia. La minorenne, una delle due cugine che ha subito le violenze, ormai diversi mesi fa, è stata allontanata dalla sua città, da sua madre e da suo padre. Al momento si trova in una casa famiglia, così come i suoi due fratelli.

Stupro Caivano, la lettera della vittima alla famiglia: “Mi mancate”

Le lettera scritta dalla piccola vittima dello stupro di Caivano è stata affidata alla stampa dall’avvocato dei genitori, il legale Angelo Pisani. Nel testo, la ragazzina si rivolge direttamente alla madre e al padre ed esprime i sentimenti che sta provando. Secondo quanto si apprende, la minore avrebbe scritto tale missiva in occasione delle festività di Natale.

A pubblicarne il contenuto sono stati, per primi, i giornalisti del giornale Il Mattino. Nella lettera la minorenne parla prima alla madre. Le riferisce di “sentirsi sola” dal giorno in cui i Servizi sociali l’hanno allontana da lei e dalla sua famiglia.

La vittima, di 14 anni, parla poi con il padre e rivela che “si sente morire”. Esprime inoltre il desiderio e la volontà di uscire dalla casa famiglia in cui si trova e vedere i propri genitori. Li vorrebbe incontrare e parlare con loro. Sostiene poi che loro sono, per lei, una brava mamma ed un bravo papà.

Al tempo stesso la ragazzina rivela comunque che “sta si trova bene” e invita la sua famiglia a “non preoccuparsi”. Infine ribadisce il suo sogno di tornare a casa il prima possibile. La lettera termina con un “vi voglio bene”.

Stupro di Caivano: il contenuto della lettera della vittima

Vi riportiamo ora la missiva pubblicata dalla testata Il Mattino, diffusa dal legale della famiglia.

Cara mamma, da quando mi hanno allontanato da te mi sento sola, ogni giorno penso a quando ci divertivamo io e te e a quanto mi mancano quelle giornate passate insieme ai miei fratelli.

Il pensiero al padre:

Mi manca anche il babbo, mi manca tutto e mi sento morire. Vorrei uscire e incontrarvi, ormai sono mesi che non vi sento ma nessuno potrà prendere il vostro posto perché siete due bravi genitori, mi avete insegnato il rispetto e l’educazione.

Infine conclude:

Comunque non vi preoccupate, basta che qui mi trovo bene, però non vedo l’ora di tornare tutti insieme. Vi voglio bene e lo sapete.

Perché la figlia è stata allontanata?

La domanda che a questo punto tutti vi starete chiedendo è la seguente: come mai la ragazza è stata allontanata dalla madre e dal padre? Come spiegato dalla pm Claudia De Luca, la 14enne era e risulta anche ora essere esposta, proprio all’interno dell’ambiente familiare, ad un “grave pregiudizio”.

Inoltre, secondo la pm, è sottoposta ad un importante “pericolo” da non sottovalutare “per la sua incolumità psicofisica”. Inoltre, secondo quanto emerso nel corso delle indagini a proposito delle violenze di Caivano, lo stile di vita della minore avrebbe “favorito la perpetrazione del reato ai suoi danni”.

Ciò sarebbe frutto della “grave incuria” dei genitori delle vittima. La madre e il padre infatti, stando alle parole riferite dalla dottoressa Claudia De Luca, non avrebbero esercitato il necessario controllo sulla figlia di appena 14 anni.

Dall’altra parte la famiglia chiede di avere una seconda possibilità con i propri figli. La madre della piccola vittima ha detto ai giudici di “essere cambiata” e pronta a riprendersi i proprio bambini. Ma ciò non è bastato.

La donna ha anche, di recente, scritto anche una lettera a Papa Francesco con la speranza che lui possa aiutarla.

Stupro di Caivano: che cos’è successo?

La notizia dello stupro di Caivano – o meglio, degli stupri – ha sconvolto l’Italia intera. Le violenze risalgono alla scorsa estate quando un “branco” di sei ragazzi ha violentato le due cuginette in un’area isolata del Parco Verde.

Le attività investigative su questa triste vicenda non si fermano. Sono ancora in corso indagini ed operazioni di vario tipo. Il caso infatti non è di certo chiuso. Le due minorenni erano state portate in una comunità, lontano dalle loro famiglie per i motivi sopra elencati.

Il quadro che emerge oggi è gravissimo. In primo luogo pare che i responsabili abbiano abusato delle giovanissime in più occasioni (e non in una sola come riferito inizialmente). In secondo luogo gli abusatori le avrebbero anche picchiate e minacciate.

Tra questi ultimi, sembrano essere presenti due figli di noti personaggi camorristi della zona di Caivano, nel Napoletano.