Stefano Bandecchi e la mancata proroga del Decreto Crescita, una decisione giusta anzi, fin troppo tardiva. Il segretario di Alternativa Popolare e Sindaco di Terni Stefano Bandecchi non usa mezze parole o mezze frasi, ma va dritto al sodo e soprattutto al punto: “Credo sia giusto e doveroso che sia stata tolta questa schifezza che è durata anche troppo anzi per me nemmeno doveva esistere“. Non riesce a credere che tanti presidenti e imprenditori che sono nel mondo del calcio si stiano lamentando in maniera così forte.
Decreto crescita, Bandecchi: “Escamotage economicamente ridicoli e sono durati anche troppo”
E Stefano Bandecchi sa di cosa parla, anche perché è stato nel mondo del calcio ed è stato il presidente di un club fino a qualche mese fa, quindi sa bene l’argomento, tanto da averlo affrontato tante volte e ha sempre ritenuto ingiusto che si portasse avanti un discorso del genere dal punto di vista fiscale, almeno per l’intero mondo del pallone che ha risorse ben più importanti rispetto a tanti altri settori che soffrono da anni.
“Penso che sia giusto che questa brutta pagina della storia sportiva e fiscale italiana è giusto che si sia interrotta – ha detto il segretario di Alternativa Popolare Stefano Bandecchi – secondo me non doveva mai essere esistita. Il mondo del calcio non può tentare di salvarsi con questi escamotage economicamente ridicoli e che non portano un risultato che va a migliorare il mondo del calcio. Sono delle pezze a colori che offendono il normale cittadino, la ricerca scientifica, il cinema e anche l’arte, visto che si paragona spesso il calcio a queste categorie che niente e assolutamente niente hanno a che vedere con un gruppo di persone che rincorre un pallone“.
Per Stefano Bandecchi non poteva esserci soluzione migliore, visti i tempi che si stanno passando e lo stesso segretario di Alternativa Popolare, nonostante conosca tantissimi presidenti del mondo del calcio, non le manda a dire e spiega con durezza ma anche dall’alto della sua esperienza: “Da troppo tempo si è data al calcio un’importanza troppo grande che il calcio in realtà non non ha. Non può essere importante un settore che non è autoliquidante, ma che anzi consuma le risorse provenienti da altri spazi e da altri settori. Ecco, di questo dovrebbero lamentarsi i presidenti e non certo lamentarsi del fatto che sia stata tolta questa schifezza che, a mio modo di vedere, era da togliere senza alcun dubbio“.