Tre stagioni con il Milan da protagonista assoluto, dal 1980 al 1983. Nonostante siano passati molti anni, ai rossoneri Stefano Cuoghi, è rimasto sempre legato. D’altronde è proprio grazie al Diavolo che ha fatto il suo esordio in Serie A ed è riuscito ad imporsi nel calcio che conta. Per commentare il momento che sta vivendo Stefano Pioli e l’importanza della prossima partita, Milan-Sassuolo, Cuoghi è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Milan-Sassuolo, Cuoghi a Tag24
Il Milan ha l’obbligo di chiudere l’anno in bellezza per ritrovare serenità e scacciare una volta e per tutte l’ombra di Antonio Conte che aleggia sulla testa di mister Pioli. Per quanto la dirigenza rossonera abbia deciso di concedere al tecnico un’altra chance, ora rischia il posto, e una brutta prestazione non può essere ammessa contro il Sassuolo. Vincere nonostante le assenze, vincere nonostante gli infortuni, vincere nonostante le chiacchiere. Questa è l’unica cosa che conta e domani i tifosi milanisti non si aspettano altro. Per commentare la posizione di Pioli e il prossimo match, Milan-Sassuolo, Cuoghi, ex calciatore rossonero, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Partiamo dalla posizione di Stefano Pioli. La sfida con il Sassuolo rischia addirittura di diventare determinante?
“Non so a cosa stia pensando la società e se Pioli è davvero a rischio esonero. Penso però che non sarebbe una cosa giusta, per quello che ha fatto e per quello che sta facendo in questo momento, tra mille difficoltà. È chiaro che la dirigenza vede determinate cose che io da fuori, sicuramente, non riesco a vedere. Non credo però che quella con il Sassuolo sia l’ultima spiaggia. Anche se in questo calcio vale tutto”.
I nomi dei possibili sostituti però, nel frattempo, diventano insistenti e a Milanello c’è l’ombra di Antonio Conte. Ammesso che tutto questo fa parte del gioco e del mestiere, non si rischia di destabilizzare ancora di più lo spogliatoio?
“Non credo, i calciatori ci sono abituati. I nomi escono ogni volta che c’è una squadra in difficoltà e si fanno sempre gli stessi. D’altronde gli allenatori di livello, liberi, sono pochi ed è normale che vengano associati ai club che possono pensare di cambiare. È un gioco normale e credo che oggi tutti siano abituati anche a questo tipo di comunicazione. Sinceramente non mi stupisce neanche un po’”.
Se guardiamo solo alla classifica però, il Milan è in piena corsa con i suoi obiettivi visto che si trova al terzo posto. Perché c’è così tanto malcontento e tutta questa polemica nei confronti del mister?
“Le aspettative, su squadre così blasonate, sono sempre molto elevate. Non aver passato il turno in Champions, checché se ne dica, è stata una delusione. Ora è ovvio che la società dica che è importantissima l’Europa League, ma sappiamo tutti che la Champions ha molto più prestigio. Essere tra l’altro così lontano dalla prima in classifica, che non a caso è l’altra squadra di Milano, dà ancora più fastidio. Ecco le polemiche e il malcontento partono da un insieme di cose. È chiaro che l’obiettivo primario di ogni società di livello, è quello di restare tra le prime quattro. anche perché quello che si guadagna facendo la Champions è troppo importante per la stagione futura”.
Tantissimi infortuni in questa stagione, che hanno condizionato la stagione del Milan. Come si spiega un disastro simile?
“Non me lo spiego. Sono molto tifoso anche del basket e seguo assiduamente l’Olimpia Milano, e anche lì è pieno di infortuni muscolari. Sono quelle stagioni che nascono così. Poi è ovvio che si dà la colpa alla preparazione, al modo di lavorare, ma non sappiamo dall’esterno quale sia realmente il problema. Qualcosa non ha funzionato e penso che Pioli stia cercando di cambiare, se non come persone, sicuramente come metodo di allenamento. Un conto è quando uno si rompe un crociato, o prende una distorsione; ma quando ci si tratta di tutti infortuni muscolari, qualcosa non va. Sono troppi per una squadra di calcio”.
Visto tutto quello che ci siamo detti, con il Sassuolo che partita si aspetta? Può essere l’occasione per dimostrare che lo spogliatoio è ancora al fianco del mister?
“Io credo che lo spogliatoio sia con Pioli, anche perché facendo prestazioni di basso livello, i primi a rimetterci sarebbero proprio i giocatori. Questo è il loro lavoro e devono battere il Sassuolo, che è una squadra strana. Alterna prestazioni negative ad altre molto positive. Sulla carta è chiaro che il Milan è favorito, ma nella giornata strana i neroverdi possono fare qualunque cosa perché hanno giocatori di livello. Indipendentemente dalle assenze però, giocando in casa, la squadra di Pioli deve vincere questa partita”.
Dalla delusione per il mancato passaggio in Champions all’occasione di portare a casa un trofeo: il Milan può vincere l’Europa League?
“Se non la vince deve comunque arrivare in fondo, almeno in finale. Una squadra con queste potenzialità, che scende dalla Champions League, deve puntarci forte. Se dovesse essere eliminata prima, ai quarti di finale ad esempio, sarebbe una delusione tremenda. È chiaro che poi in finale, in una gara secca, può succedere di tutto. Ma ha l’obbligo e le capacità per arrivare in fondo”.