Sono cambiate tantissime cose dal Congresso del Lingotto del 2013 quando Matteo Salvini divenne segretario della Lega. Oggi il partito è molto diverso da quello di dieci anni fa e ancor di più dal progetto originale di Umberto Bossi. Abbiamo parlato della situazione attuale del Carroccio con Paolo Grimoldi di Comitato Nord.
L’intervista a Paolo Grimoldi (Comitato Nord) sulla Lega
Dalla gestione interna del partito fino alle posizioni sulla politica estera ed interna. La Lega è cambiata, racconta il coordinatore di Comitato Nord Paolo Grimoldi. Lo storico militante della Lega Nord ha raccontato a Tag24.it come il partito sia mutato nel corso degli anni e quali criticità affronta oggi. Quest’anno sono passati dieci anni dalla scelta di Salvini alla guida della Lega.
Come procede anzitutto il progetto Comitato Nord e che rapporto ha con Matteo Salvini?
Procede. Siamo all’interno della Lega e poniamo le questioni di cui si parla anche in questi giorni. Il problema è che si tende a non avere più organi dove c’è discussione, confronto, assise, analisti e non ci sono congressi o organi di partito eletti…manca il confronto ed anche la crescita.
Non ha quindi un giudizio positivo dell’attuale guida del partito?
Io non ho un giudizio positivo perché ritengo che manchi un progetto politico o se vuole in termini più romantici manchi un sogno. Il problema poi è che manca una gestione del partito: c’è una difficoltà gestionale anche a livello etico, morale e di democrazia. Non si è mai visto un partito autonomista che non da la possibilità ai propri iscritti di eleggersi un proprio segretario.
Come ogni partito anche la Lega ha diverse correnti: conosce le loro richieste?
Non conosco le correnti ma so che nella Lega che tu sia parlamentare, europarlamentare o governatore o semplice tesserato sono tutti critici sulla gestione. Poi c’è qualcuno più coraggioso che lo dice pubblicamente mentre altri lo dicono fra i denti o in confessionale…ma lo dicono tutti.
C’è un suo video che è diventato virale in cui definisce il Ponte sullo Stretto una ‘cagata pazzesca’: come mai lo ha definito così?
E’ stato anche per essere simpatici e parafrasare un noto film della cultura nazionalpopolare, al netto di questo ritengo che quell’infrastruttura non sia prioritaria soprattutto quando va a togliere risorse alla modifica o alla cancellazione della legge Fornero a favore dei pensionati o quando ho liste di attese nella sanità a Nord che partono dai 6 mesi e arrivano a un anno e non cito nemmeno il Sud dove la situazione è più grave.
14 miliardi per fare il Ponte quando abbiamo una situazione su pensioni, sanità e sull’abbassamento della pressione fiscale la trovo una scelta politica sbagliata e non prioritaria.
Rispetto al passato cosa ha perso la Lega?
Ha perso il sentimento, l’emozione e quelle persone che andavano a Venezia con l’acqua alta o a Pontida col fango e che lo avrebbero continuato fare per una fede o per credo che uno può rispettare o meno che però muoveva le folle. Tutto questo non c’è più: manca un sogno, manca la fiamme nel cuore. Non puoi basare l’azione politica di un partito su un’infrastruttura – tra l’altro molto discutibile.
Sa Umberto Bossi cosa pensa di tutto questo?
Lo sento e lo vedo spesso. Non voglio mettere parole in bocca a Umberto Bossi, se ha qualcosa da dire lo farà lui: posso dirle che sicuramente non è contento.
Ha affermato di non voler lasciare la Lega per salvarla: da cosa?
Non lascio la Lega perché sono entrato in questo partito nel 1991 non ho mai cambiato partito e non faccio parte di quella categoria di persone che quando ci sono i problemi cambiano partito.
Se devo cambiare qualcosa smetto di far politica, detto ciò le preoccupazioni della Lega sono evidenti: non c’è una linea sulla politica estera, abbiamo cambiato opinione su pensioni, autonomia scolastica, sulla tutela dei disabili – e poi nella legge di stabilità c’è addirittura un taglio sulla disabilità – mi sembra che abbiamo cambiato idea su troppe cose.
Io chiedo che ci sia una forza politica che scelga delle linee alle quali rimanere fedeli senza cambiare idea ogni quarto d’ora.
Come giudicate l’alleanza tra la Lega e le forze di estrema destra europee?
Io la giudico in modo negativo. Tra i nostri alleati c’è Forza Italia che fa parte dei popolari e quindi in modo molto pragmatico potrà difendere gli interessi dell’Italia perché tornerà al governo dell’Europa al 99%, poi FdI che fa parte dei Conservatori Europei e al 50\60% andrà al governo dell’Europa.
Noi stando in una compagine di estrema destra con AfD ritengo sia difficile arrivare al governo dell’Europa. Siamo stati all’opposizione con il 34% e la prossima volta avremmo meno voti e continueremo a stare all’opposizione senza difendere nessun interesse italiano.