Prima che il burnout si manifesti, c’è una fase silenziosa chiamata “burnon” che spesso passa inosservata. Riconoscere i segnali del burnon è fondamentale per evitare che lo stress si trasformi in un problema più serio come il burnout.

In questo stadio iniziale, il corpo e la mente inviano avvertimenti che indicano la necessità di intervenire e prendersi cura del proprio benessere. Scopri questi segnali precoci per preservare la tua salute mentale e fisica.

Cos’è il burnon

Quando la lista delle cose da fare si allunga e la vita privata diventa strettamente organizzata, come se fosse un lavoro a sé stante, il ritmo aumenta e diventa sempre più stressante.

Il corpo e la mente, in queste condizioni, inviano avvertimenti prima che scoppi il burnout, ovvero l’esaurimento cronico spesso accompagnato da depressione.

Qalche tempo fa il medico Bert te Wildt e lo psicologo Timo Schiele coniarono il termine “burn-on” per descrivere un fenomeno che molti conoscono: ci si sente completamente esausti, eppure si continua a funzionare.

Le persone colpite da burnon sono sempre, per così dire, sull’orlo del burnout, ma non si verifica mai un collasso totale e, proprio per questo, non si rendono conto di quanto stiano male.

Il burnon è, in poche parole, uno stress cronico e un sovraccarico costante, si vive sempre al limite. Si tratta di persone che continuano a bruciare, e non si spengono mai.

Qual è la differenza tra burnout e burnon

Mancanza di forza, mancanza di volontà, elevata avversione al lavoro: questi sono segni tipici del burnout. Con la sindrome da burn-on le cose sembrano un po’ diverse. Le persone colpite da questo fenomeno si identificano ancora fortemente con il loro lavoro e continuano a funzionare nella loro vita quotidiana.

In realtà, però, sono in zona rossa. Per mesi, a volte per anni. E questo si nota anche attraverso i sintomi, come mal di testa, tensione o disturbi del sonno.

Mentre i pazienti con burnout sono usciti da tempo dalla vita di tutti i giorni semplicemente perché non funziona più nulla e non funzionano nemmeno più loro, le persone con la sindrome di burn-on hanno grandi difficoltà a uscire dalla ruota del criceto, anzi! A loro non piace sentire che devono cambiare qualcosa.

Cosa porta al burnon?

Il successo, il riconoscimento e la realizzazione sono diventati estremamente importanti nella nostra società e sono profondamente radicati nella mente delle persone. Allo stesso tempo diventa sempre più difficile allontanarsi dal lavoro: l’home office, internet e gli smartphone rendono possibile una disponibilità costante, quasi una reperibilità H24.

A ciò si aggiungono sfide come la riduzione dei posti di lavoro, l’alto costo della vita, la forte concorrenza e gli strascichi di una pandemia in cui molte famiglie hanno dovuto affrontare il doppio carico di lavoro e cura dei figli.

Creare una vita significativa in cui trovino spazio i propri obiettivi, valori o tempo libero sufficiente è reso difficile da tutti questi fattori.

Se tenti di soddisfare tutte le scadenze lavorative senza fermarti, non hai più tempo per chiamare il tuo migliore amico o andare a fare jogging. Di conseguenza, le relazioni e, a lungo termine, la soddisfazione della vita e la salute ne risentono.

Non è possibile raggiungere un equilibrio soddisfacente tra lavoro e vita privata in questo modo. Il burn-on è quindi un fenomeno del nostro tempo.

Purtroppo, poiché lo stress è stato normalizzato, chi soffre di burnon va avanti senza fermarsi. Molte persone non vedono nemmeno la necessità di cercare aiuto medico o terapeutico perché si vedono funzionanti in vari ambiti della vita. È quindi difficile quantificare quante persone siano colpite dal burnon.

Quali sono i sintomi del burnon

Il burnon può essere definito come una depressione da esaurimento cronico. Si prova un senso di sentimento di disperazione, insensatezza, mancanza di prospettive, nonché perdita della capacità di divertirsi.

Ci si domanda perché non si è più felici e soddisfatti e si desidera tornare come prima.

I sintomi psicologici, però, possono diventare fisici. I medici sanno che anche i vasi sanguigni soffrono di stress cronico, e questo può provocare ipertensione che a sua volta è un precursore di ictus e infarti.

Cosa puoi fare contro il burnon

  • Cambia la tua mentalità: prima di tutto prendi consapevolezza che devi cambiare qualcosa nella tua vita è un fattore importante per poter fare qualcosa contro la sindrome da burn-on.
  • Rallenta e fallo per te stesso: è importante imparare a rallentare, non per recuperare le forze in modo da poter continuare a lavorare sodo, ma per staccare la spina e ritrovare te stesso. Che si tratti di yoga, pilates, meditazione o metodi di rilassamento simili, ognuno può decidere secondo i propri gusti.
  • Chiedi aiuto: non devi affrontare la depressione da esaurimento da solo. È disponibile un aiuto professionale sotto forma di consulenza medica o psicoterapia. Esistono modi e mezzi per lavorare su modelli di comportamento radicati e cambiarli in meglio.