Assegno di Inclusione 2024: quanti soldi si possono prelevare ogni mese? In questi giorni, sono molte le domande ricevute che sollevano il problema di quanto denaro si potrà prelevare dalla nuova Carta di Inclusione. Sono ancora molti, forse troppi, i dubbi legati al passaggio dal Reddito di Cittadinanza all’Assegno di Inclusione.
Da una parte, i criteri e le condizioni sono chiari su tutti i punti di vista; dall’altra, si cerca di allontanarsi dallo schema del RdC per comprendere tutti i punti del nuovo ammortizzatore sociale. Nelle ultime ore, il dibattito si è spostato su una domanda comune: “Quanto prelevare mensilmente?” Vediamo insieme le caratteristiche principali del nuovo sussidio di Stato.
Quanti soldi si possono prelevare con l’Assegno di inclusione?
Prima di analizzare nel dettaglio i vari aspetti remunerativi legati al nuovo ammortizzatore sociale, è importante sottolineare che l’Assegno di Inclusione è una misura subordinata a diversi requisiti, tra cui:
- rispetto di determinati requisiti di cittadinanza, soggiorno e residenza;
- valutazione della condizione economica;
- adesione a un percorso personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa.
L’importo minimo erogabile non può essere inferiore a 480 euro annui, pari a 40 euro al mese, mentre l’importo massimo riconosciuto a una persona con un reddito pari a zero non supera 780 euro mensili. Se presente il canone di locazione, viene erogato un ulteriore contributo fino a 280 euro al mese.
È importante notare che nel caso in cui l’Assegno di Inclusione viene erogato a una sola persona e questa decede, l’erogazione del beneficio viene interrotta.
L’importo dell’ADI non entra nell’asse ereditario e non è trasmissibile agli eredi. Pertanto, non sarà possibile riscuotere eventuali mensilità arretrate e non ancora erogate, e le quote maturate e non riscosse e le somme erogate e non spese in vita dal beneficiario deceduto.
Come prelevare i soldi da un ADI?
Conformemente alle disposizioni normative contenute nel Decreto Ministeriale del 13 dicembre 2023, l’Assegno di Inclusione, avente una natura di integrazione al reddito, tiene conto sia della parte reddituale che dei trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari riconducibili al nucleo familiare.
Si precisa che è possibile prelevare denaro contante presso gli ATM di Poste italiane e gli ATM bancari in Italia, con un limite massimo mensile di 100,00 euro, moltiplicato per la scala di equivalenza prevista per la determinazione del beneficio;
Il sussidio è compatibile con la fruizione della Naspi o di altro trattamento di sostegno al reddito.
È importante notare che tali prestazioni concorrono alla formazione del reddito familiare; pertanto, influiscono sulla determinazione dell’importo dell’Assegno di Inclusione.
Da quando parte e quanto dura l’Assegno di inclusione?
Il sussidio viene riconosciuto a partire dal mese successivo a quello di sottoscrizione, da parte del beneficiario, del Patto di Attivazione Digitale (PAD). Per le richieste del PAD sottoscritto entro il mese di gennaio 2024, la decorrenza del beneficio sarà riconosciuta dallo stesso mese.
L’INPS, a seguito della verifica dei requisiti, permette ai Comuni l’accesso ai dati dei richiedenti dell’Assegno di Inclusione tramite la Piattaforma GePI, per sostenere coloro che, trascorso il periodo canonico di trenta giorni dalla data dell’esito positivo dell’accertamento dei criteri di ammissione al beneficio, non hanno sottoscritto il Patto di Attivazione Digitale.
L’INPS accredita l’importo dell’ADI spettante per un periodo massimo di 18 mesi. Trascorso tale periodo, il sussidio viene sospeso per un mese, per consentire la procedura di rinnovo per ulteriori 12 mesi. Dopo tale periodo, è prevista la sospensione di un mese.
Cosa si può fare con la Carta di Inclusione?
L’Assegno di inclusione viene riconosciuto alle famiglie composte da membri disabili, minori o con almeno 60 anni di età. La Carta contiene diverse funzionalità, tra cui:
- acquisti finalizzati alle esigenze dei beneficiari ed effettuati solo su canale fisico in Italia, entro i limiti della disponibilità della Carta;
- prelevare denaro contante presso gli ATM di Poste italiane e gli ATM bancari in Italia per un importo massimo mensile di 100,00 euro, moltiplicato per la scala di equivalenza prevista per la determinazione del beneficio;
- pagamento mensile, tramite un unico bonifico da Ufficio postale, la rata dell’affitto in favore del locatore indicato nel contratto;
- pagamento delle bollette delle utenze.