Caccia già a 16 anni, stagione venatoria estesa da settembre a febbraio, stop alle giornate di silenzio e via libera alle battute sui campi nevosi e sulle zone di piena di fiumi: sono questi i principali punti del disegno di legge presentato in commissione Industria a palazzo Madama dal senatore di Fratelli d’Italia Bartolomeo Amidei e subito ritirato ,su richiesta del ministro Lollobrigida, dopo il coro di proteste sollevatosi dalle opposizioni e della società civile.

La proposta, come prevedibile, aveva infatti immediatamente suscitato l’indignazione di associazioni animaliste come l’Enpa – Ente Nazionale Protezionale Animali – fermamente contrarie a una legge che avrebbe permesso di accontentare «le lobby degli armieri e del mondo venatorio» permettendo non solo di «sterminare milioni di animali» ma di armare anche i minorenni «con gravi conseguenze per l’ordine pubblico e l’incolumità dei cittadini».

Caccia a 16 anni, Rocchi (Enpa): “Questa proposta di legge è pure violenza”

Proprio la concessione della caccia ai minorenni, per i quali si prevedeva la possibilità di partecipare alle battute già dai 16 anni, è infatti apparsa immediatamente come controversa, come spiegato stamattina a TAG24 – prima che la proposta venisse ritirata – da Carla Rocchi, presidente di Enpa, la quale ora accoglie con soddisfazione il passo indietro imposto dal Governo al senatore Amidei, dicendosi convinta che questo risultato si sia reso possibile grazie alle «migliaia di persone che hanno fatto sentire sui social la loro voce indignata» insieme a Enpa.

Presidente Rocchi, come giudica la proposta di legge per la riforma della caccia presentata da Fratelli d’Italia?

«Per noi si tratta di una proposta davvero incredibile e inqualificabile. Quale mente può partorire l’idea di mettere in mano dei fucili a dei ragazzi di 16 anni?

Questa proposta smonta completamente qualsiasi misura di tutela attraverso un’operazione che è pura violenza e che può essere letta solo come un favore fatto agli elettori delle parti politiche che l’hanno richiesta».

Il riferimento è alla lobby delle armi?

«Guardi, all’Europarlamento c’è l’armiere Fiocchi. Le dice niente questo? È chiaro che con questa proposta si fa un favore a un gruppo elettoralmente forte. Mentre i voti degli animalisti non sono organizzati – nel senso che non si rivolgono compattamente a Pd, Fratelli d’Italia, Italia viva o qualsiasi altro partito – le associazioni di categoria favorevoli alla caccia perseguono in modo organizzato i loro interessi. E infatti le loro richieste non vengono scontentate».

Riforma caccia, Rocchi (Enpa): “Ci affidiamo alla decenza del Parlamento”

Il senatore Amidei ha presentato la proposta paragonando la caccia alla necessaria potatura del sistema faunistico, così come si fa con gli alberi da frutto. Cosa pensa di questo paragone?

«È un paragone che si commenta da solo e che non meriterebbe neanche una risposta. La mela ricresce, l’animale che è stato ucciso no. L’unico elemento a cui affidarci è la decenza, sperando che i parlamentari che dovranno votare questa legge abbiano un sussulto al momento del voto».

Confida anche in un eventuale ricorso a livello europeo?

«Ad oggi spero che la proposta non passi neanche nel nostro Parlamento. Se dovesse accadere vedremo poi come agire».

Riforma caccia, Rocchi (Enpa): “Il Governo sta distruggendo tutte le leggi per la protezione degli animali”

Oggi Enpa descrive questa legge come la «punta dell’iceberg di un inaccettabile progetto ammazza-animali» perseguito dal Governo. A cosa fa riferimento?

«Si stanno distruggendo tutte le leggi di tutela, a partire dalla legge 157 per la protezione della fauna selvatica. Ci sono gli orsi e si vogliono ammazzare; ci sono i lupi e si vogliono ammazzare anche loro.

Non solo la caccia è già attiva per un periodo troppo lungo dell’anno, ma ora si vuole addirittura concedere la licenza a ragazzini di 16 anni che se sparando eventualmente uccidono qualcuno neanche sono responsabili. Ogni anno in Italia ci sono almeno 100 vittime della caccia. Si immagina cosa può accedere dando il fucile in mano anche ai minorenni?

In questa legge vengono riflessi solo interessi personali e privati. Dal punto di vista del bene pubblico non c’è infatti assolutamente niente».

La sorprende il fatto che vengano presentate leggi così lontane dalla sensibilità animalista?

«Purtroppo no perché la storia non ha un andamento lineare, ma ciclico: se abbiamo avuto momenti buoni per gli animali, oggi siamo in una fase assolutamente negativa resa possibile dalla convergenza di più interessi, non solo da parte della maggioranza ma probabilmente anche dall’opposizione. Non mi stupirei infatti se qualche voto arrivasse anche dall’altra parte dell’emiciclo. Staremo a vedere».