Il decreto ad hoc del governo sul superbonus, adottato nel Consiglio dei ministri di ieri 28 dicembre 2023, contiene anche la stretta sul bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche al 75% di beneficio fiscale: non saranno più ammessi i lavori sugli infissi. La norma è probabilmente la stretta più evidente in un momento in cui il mercato aveva fatto registrare nuovi listini prezzi delle imprese, con lavori di varia natura classificati come abbattimento delle barriere architettoniche, ai sensi di quanto prevede il decreto del ministero dei Lavori pubblici numero 236 del 1989.
E, invece, il dietrofront è evidente e tale da far rivedere l’intero meccanismo di sconto, opzione largamente utilizzata per questo bonus dal momento che è ancora consentito applicare lo scarto di prezzo direttamente in fattura. Il decreto di ieri, quindi, riscrive il campo di applicazione dell’intero bonus, ammettendo alle agevolazioni i soli lavori che abbiano un collegamento più diretto con la ridotta mobilità delle persone.
Bonus barriere architettoniche 75%, arriva la stretta di fine 2023: esclusi gli infissi
Arriva la stretta sul bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Nel decreto ad hoc adottato dal Consiglio dei ministri nella giornata del 28 dicembre, oltre alla revisione del superbonus 110% consentito alle famiglie con quoziente familiare entro i 15mila euro fino al 31 ottobre 2024, si prevede la stretta delle tipologie di intervento ammessi ad agevolazione fiscale con percentuale del 75%.
Bonus barriere infissi, quali interventi sono ammessi?
La formulazione della norma su questo bonus e le successive interpretazioni in senso di ammettere allo sconto una quantità maggiore di interventi, adesso richiedono una stretta. Sui tanti lavori che, in una fase iniziale del bonus, non erano stati immaginati essere ammessi al 75% di sconto, adesso occorrerà tirare una linea e pensare a quali effettivamente costituiscano abbattimento delle barriere architettoniche.
Da questo punto di vista, dunque, vengono escluse le sostituzioni degli infissi, di finestre e di porte. Probabilmente, rimarrà fuori dal perimetro anche il cambio del bagno. Si andrà, invece, a intervenire su interventi più in linea con l’abbattimento delle barriere architettoniche. Da questo punto di vista, il 75% di sconto andrà agli interventi aventi ad oggetto le rampe, le scale e l’installazione degli ascensori. Ancora, rientrano tra i lavori agevolata anche gli interventi sui servoscala e le installazioni di piattaforme elevatrici.
Cessione crediti d’imposta e sconto in fattura, quando si può utilizzare dal 1° gennaio 2024?
La revisione del bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche riguarderà, anche, l’esercizio di una delle due opzioni, ovvero la cessione dei crediti d’imposta e l’applicazione dello sconto in fattura. Questa tipologia di bonus è l’unica finora risparmiata dalle strette del decreto 11 del 17 febbraio 2023 che ha, di fatto, bloccato il ricorso alle due opzioni per i lavori cominciati successivamente.
Il decreto ad hoc adottato dal Consiglio dei ministri il 28 dicembre 2023 prevede che, dal 1° gennaio 2024, la cessione del credito d’imposta sia consentita solo per le parti comuni dei condomini e alle persone fisiche che abbiano un reddito inferiore a 15.000 euro. Tale limite non è applicato alle persone con disabilità.
Ordini con sconto in fattura, cosa succede adesso?
Il nuovo decreto, ovviamente, ha scatenato un vespaio di polemiche per l’impatto che avrà sul mercato degli infissi e degli ordinativi già fatti. Proprio durante il 2023, interpretazioni in senso inclusivo dei lavori ammissibili a sconto in fattura, avevano portato diverse imprese a formulare listini prezzo – già scontati – con interventi su finestre, porte, pavimenti e sanitari dei bagni.
Tutti interventi in linea con quanto prevede il decreto del ministero dei Lavori pubblici 236 del 1989 che fissa anche le dimensioni e le distanze da rispettare nell’esecuzione degli interventi. Federlegno Arredo e Unicmi hanno già sollevato le preoccupazioni per la chiusura di numerosi componenti di intervento del bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Molti dei contratti con i clienti già firmati, in attesa dell’avvio degli interventi, adesso sono a rischio.