Dopo il Colorado, il Maine squalifcia Donald Trump dalle primarie repubblicane Usa del 2024. A stabilire l’esclusione dell’ex presidente è stata Shenna Bellows, segretario di Stato del Maine, sulla base del 14esimo emendamento della Costituzione americana, che vieta la candidatura a incarichi di governo a coloro che sono stati coinvolti in un’insurrezione. Trump resterebbe quindi fuori dalla corsa per via dell’assalto a Capitol Hill del 2021.

Trump escluso dalle primarie nel Maine per “insurrezione”: le motivazioni del segretario di Stato Bellows

In base al 14esimo emendamento della Costituzione americana nessuno può assumere un incarico di governo “Se è stato coinvolto in una insurrezione o una ribellione contro gli Stati Uniti, o ha dato aiuto o sostegno a coloro che l’hanno intrapresa”. Dopo il Colorado, il Main è quindi il secondo Stato americano ad eslcudere Donald Trump dalle primarie invocando la clausola dell’isurrezione, per via dell’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021. Le primarie in Maine e in Colorado sono in calendario il 5 marzo.

“Sono consapevole che nessun segretario di Stato ha mai privato un candidato presidenziale dell’accesso al voto sulla base della sezione 3 del 14esimo emendamento – ha spiegato Shenna Bellows, segretario di Stato del Maine – Comunque sono anche consapevole che nessun candidato presidenziale è stato mai impegnato in un’insurrezione”.

La replica dello staff di Trump: “Assistiamo al tentativo di furto di un’elezione”

Lo staff del tycoon ha già fatto sapere che l’ex presidente intende presentare un’obiezione giuridica. Trump ha infatti cinque giorni di tempo per ricorrere in appello contro la decisione ed evitare che entri in vigore. Steven Cheung, portavoce della campagna elettorale dell’ex presidente, ha definito il provvedimento “Una decisione atroce. Stiamo assistendo in tempo reale al tentativo di furto di un’elezione“. Inoltre, Cheung ha accusato Bellows di aver preso la decisione in quanto sostenitrice del presidente Biden.

La California invece dice sì: Trump correrà per le primarie

Se Maine e Colorado hanno espresso parere sfavorevole alla corsa di Donald Trump nelle primarie repubblicane, la California ha dato il suo via libera all’ex presidente. Lo Stato americano, il più popoloso degli Stai Uniti, ha infatti considerato valida la sua candidatura. A margine della notizia, il quotdiano americano New York Times ha sottolineato come la decisione della California potrebbe derivare dalla limitata possibilità da parte della commissione elettorale di escludere i candidati.

La questione sull’eleggibilità di Trump sta accendendo una disputa negli Usa sul tema della democrozia. Per evitare che le polemiche montino creando tensioni intorno alle prossime elezioni, in molti invocano l’intervento della Corte Suprema, chiamata a decidere una volta per tutte se il tycoon può correre in veste di candidato repubblicano alla Casa Bianca o essere escluso in via definitiva da qualunque tipo di carica pubblica.