In Italia nascono sempre meno bambini. Un trend al ribasso iniziato nel 2008 e mai arrestato, che ogni anno diventa sempre più allarmante. Non a caso, infatti, si parla sempre più spesso di “inverno della natalità“, tema al centro delle agende politiche in molti Paesi in tutto il mondo. Di questo e molto altro si è parlato alla trasmissione Coffee Break, dove, fra gli ospiti, la senatrice di Fratelli d’Italia Lavinia Mennuni ha commentato: “La maternità deve tornare a essere cool”.
Maternità, Barbara Floridia (M5s): “Lavinia Mennuni, la donna come 100 anni fa. Narrazione da regime”
La senatrice Lavinia Mennuni al centro delle polemiche per le sue affermazioni di oggi, 28 dicembre 2023, in un intervento al programma televisivo Coffee Break, condotto da Andrea Pancani. Il tema di oggi: maternità e inverno delle nascite.
Subito sono nate le polemiche sulle affermazioni della Mennuni, attaccata sia dal Pd che di M5s. Sui social, la senatrice M5s Barbara Floridia dichiara:
Le frasi pronunciate oggi dalla senatrice Mennuni di Fratelli d’Italia sono pericolose e offensive. Pericolose perché Fratelli d’Italia vede la donna esattamente come 100 anni fa. E sta instillando una narrazione culturale che vuole riportare la donna indietro rispetto a tutte le conquiste fatte. Queste frasi manifestano non solo tanta arretratezza culturale ma anche e soprattutto cattiveria. La cattiveria nei confronti di tutte le donne che non possono avere figli e che, da queste parole, si sentono offese personalmente. Quella di Mennuni è una narrazione da regime.
Anche Luana Zanella, capogruppo Avs alla Camera, si pone sulla scia della Floridia, ma parla di “un modo per banalizzare e svilire l’esperienza fondativa dell’umanità“. E aggiunge:
Il doppio sì, alla scelta di maternità e a quella lavorativa, caratterizza la vita di molte di noi. Va detto che il lungo cammino verso la libertà, autonomia e autodeterminazione non sarebbe stato possibile se non in virtù delle molte donne che nel corso della storia hanno scelto di non diventare madri, mettendo a disposizione di noi tutte e tutti il loro genio creativo.
Lavinia Mennuni: “Come mi diceva mia madre: la tua prima aspirazione deve essere di essere mamma a tua volta”
Nel suo intervento a Coffee Break, su La7, Mennuni ha detto alcune frasi che hanno destato critiche nel mondo politico e nell’opinione pubblica. In particolare, a essere oggetto di attacco la dichiarazione per cui la senatrice invitava i giovani uomini e le giovani donne di 18 o 20 anni a tornare ad avere il desiderio di avere figli:
La mia mamma mi ricordava sempre che qualsiasi aspirazione tu abbia, devi ricordare sempre che hai l’opportunità di fare ciò che vuoi ma la tua prima aspirazione è quella di essere mamma a tua volta. Questa è una cosa che anche noi donne delle mia generazione dobbiamo ricordare alle nostre figlie. Il rischio è che in nome di questa realizzazione professionale, che io auspico e che trovo sia giusto, però non dobbiamo dimenticare che esiste la necessità e la missione di mettere al mondo dei bambini che saranno i futuri cittadini italiani. Qui c’è l’approccio culturale. Utilizzo un termine terribile e trash: noi dobbiamo aiutare le istituzioni, il Vaticano, le associazioni a far sì che la maternità sia di nuovo cool. Noi dobbiamo far sì che le ragazze di 18 anni, di 20 anni, così come i ragazzi di 18 anni e di 20 anni vogliano sposarsi e vogliano mettere al mondo una famiglia.
Le reazioni del mondo politico
Una frase che non è passata inosservata e che ha le ha valso l’accusa di essere una “nostalgica del Medioevo”, oltre che di aver offeso le donne che non possono avere figli. Queste, infatti, le parole della Appennino (M5s):
Perché Fratelli d’Italia ha questa nostalgia del Medioevo? Che ne dice la senatrice Mennuni di dare alle nostre figlie aspirazioni che vanno oltre il manuale degli stereotipi? Tramandiamo loro la libertà di sognare e i mezzi per realizzarsi come preferiscono non il buio della ragione.
Dal Pd, la senatrice Cecilia D’Elia scrive sui suoi canali social che con questo discorso è venuta meno la libertà e il rispetto delle donne, per lasciare il posto a mera ideologia, dal momento che le parole non sono accompagnate da progetti a sostegno delle possibili scelte di maternità.
Mentre la vicepresidente della Camera Pd, Anna Ascani, commenta così le parole della senatrice di FdI:
I dati dicono che in Italia le donne fanno molti meno figli di quanti ne vorrebbero. La natalità non cala perché non è ‘cool’ diventare madri, ma perché ci sono difficoltà oggettive e i sostegni alle famiglie sono carenti. Una maggioranza che ha appena tagliato il numero di nidi previsti dal Pnrr e alzato le tasse sui beni per l’infanzia dovrebbe avere il buon gusto di tacere invece di continuare ad agitare polemiche sciocche e antistoriche.
Il supporto da Fratelli d’Italia, Rampelli: “La Mennuni ha detto la pura verità”
Eppure, da Fratelli d’Italia arriva il sostegno alle parole della Mennuni, in particolare dal vicepresidente alla Camera, Fabio Rampelli:
Quanto affermato dalla senatrice Mennuni, piaccia o meno, è la pura verità con cui una comunità che rifiuta di estinguersi dovrà presto o tardi fare i conti, contrastando quel conformismo culturale che ha distrutto l’idea stessa di famiglia. La senatrice Lavinia Mennuni ha detto una cosa reazionaria? Per il pensiero unico di sinistra, che vorrebbe far nascere figli per conto terzi come con l’utero in affitto, o che vorrebbe l’omogenitorialità, tutto è possibile e sperimentabile, tranne mettere al mondo figli nel modo più antico e peraltro unico esistente: attraverso l’unione di un uomo e una donna. Alla donna in particolare, l’unica biologicamente in grado di dare la vita, sempre il pensiero unico di sinistra impone il disconoscimento della funzione più preziosa per l’intera umanità. Una funzione che non le ha consegnato il patriarcato ma la natura.
E aggiunge:
Sarebbe oltretutto utile che i negazionisti della vita, della maternità e della famiglia studiassero la storia personale della senatrice Mennuni e si congratulassero con lei non solo e non tanto per essere madre di tre figli, ma per aver contestualmente conseguito il titolo di avvocato del Foro di Roma, per aver ricoperto il ruolo di consigliere municipale, assessore ai lavori pubblici del territorio, consigliere comunale, presidente di commissione, riuscendo egregiamente a tenere insieme professione, impegno politico e, appunto, maternità.
Se la senatrice Lavinia Mennuni ha sbagliato, allora tutti coloro che vogliono mettere su famiglia sbagliano. La tragedia è che questo estremismo neofemminista rischia di alienare alla donna il privilegio della maternità. Ed è esattamente questo il messaggio culturale con cui occorre sconfiggere la denatalità, affiancandolo a politiche economiche di sostegno. Ma rammentando che i nostri nonni e i nostri genitori hanno fatto figli nella povertà e sotto le bombe. La politica non ha solo il dovere di rendere meno costoso fare figli, ma ha anche quello di ricordare che la persona umana può sublimarsi attraverso la costituzione di una famiglia.