Assegno di inclusione 2024 e nuovi importi per l’ammortizzatore sociale. Molti percettori del Reddito di cittadinanza hanno già presentato la richiesta per ottenere il nuovo sussidio sociale; altri, invece, attendono di rientrare nelle condizioni. Pertanto, presenteranno la domanda nel corso del 2024.

La sostituzione del reddito di cittadinanza coinvolge una platea più ampia di beneficiari; molti dei quali si chiedono chi riceverà un importo superiore rispetto alle previsioni. Vediamo insieme le caratteristiche principali dell’Assegno di inclusione.

Assegno di inclusione 2024

 L’Assegno di Inclusione (ADI), a partire dal 1° gennaio 2024, farà parte degli aiuti alle famiglie in difficoltà, una misura nazionale di contrasto alla povertà, alla fragilità e all’esclusione sociale, con percorsi mirati volti all’inserimento sociale e formativo.

Si chiude l’era del Reddito di cittadinanza e si apre un’altra misura, il cui punto di partenza è quello di garantire un sostegno economico e di inclusione sociale, nonché professionale, subordinato dall’adesione a un percorso di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa.

A sua volta, il primo passo è quello di garantire un’integrazione del reddito familiare e un sostegno in presenza di un contratto di locazione.

A chi spetta?

 L’INPS si appresta a distribuire l’ADI dietro presentazione di un’apposita richiesta presentata da uno dei componenti del nucleo familiare, se composto da membri con disabilità, nonché da componenti minorenni o con almeno sessant’anni di età. I richiedenti devono soddisfare, per tutta la durata dell’erogazione del sussidio, i seguenti criteri:

• requisiti di cittadinanza, soggiorno e residenza.

Per essere ammessi al beneficio, è indispensabile soddisfare il requisito di cittadinanza; pertanto, i richiedenti devono rientrare in una delle seguenti condizioni:

  1. cittadino italiano o suo familiare che sia titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente;
  2. cittadino di altro Paese dell’Unione europea o suo familiare che sia titolare del soggiorno o del diritto di soggiorno permanente;
  3. cittadino di Paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo;
  4. titolare dello status di protezione internazionale di cui al decreto legislativo 19 novembre 2007, n. 251 o dello status di apolide.

Il richiedente, deve possedere una residenza da almeno cinque anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo

Assegno di inclusione: calcolo e importo

 Il beneficio economico dell’ADI, in base alle disposizioni normative contenute nell’articolo 3, comma 2, del decreto-legge n. 48/2023, viene erogato ogni mese per un periodo continuativo non superiore a diciotto mesi, previsto il rinnovo previa sospensione di un mese, per periodi ulteriori di dodici mesi.

Per determinare l’importo dell’ADI, è necessario considerare che il beneficio economico viene calcolato su base annua, a integrazione del reddito familiare, ed è composto da due quote:

  • Quota A: integrazione al reddito familiare,  fino alla soglia di 6.000 euro annui, o di 7.560 euro annui se il nucleo è composto da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni o da persone di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza, moltiplicata per la scala di equivalenza;
  • Quota B: una integrazione del reddito dei nuclei familiari residenti in abitazione concessa in locazione con contratto regolarmente registrato, fino ad un massimo di 3.360 euro annui, o di 1.800 euro annui se il nucleo è composto da persone tutte di età superiore a 67 anni o da persone di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza.

L’importo dell’Assegno di inclusione non può essere inferiore a 480 euro annui.

Esempi di calcolo dell’importo dell’Assegno di integrazione

L’INPS, nella circolare numero 105 del 16 dicembre 2023, ha fornito spiegazioni sulla formula matematica per calcolare l’importo dell’ADI:

 [(valore soglia del reddito familiare (6.000*la scala di equivalenza dell’Adi) – reddito familiare) + canone di locazione (ove presente)]:12. 

Nello stesso tempo, l’Istituto ha fornito alcuni esempi di calcolo, presentando due diverse soluzioni, tra cui:

Un nucleo familiare composto da 3 adulti di cui uno con disabilità in possesso dei requisiti per l’accesso all’Adi e una scala di equivalenza (s.c.) pari a 1,9.

Nel primo caso: spetta solo la quota A, calcolata come differenza tra la soglia di 6.000 euro annui, moltiplicata per la scala di equivalenza e il reddito familiare.

Quota A = (6.000*1,9) – 3.500 = 7.900 euro annui, pari a 658,33 euro mensili.

Nel secondo caso:  Il nucleo familiare vive in abitazione in locazione con un canone annuo di 3.360 euro e possiede un reddito familiare annuo di 6.000 euro. Al tale nucleo spetta sia la quota A che la quota B:

Quota A: (6.000*1,9) -6000= 5400 euro annui, pari a 450 euro mensili

Quota B: 3.360 euro annui, pari a 280 euro mensili 

Totale = 5.400 + 3360= 8760 euro annui pari a 730 euro mensili.