Sul bonus agrivoltaico innovativo 2024 è arrivata la firma del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica per la richiesta degli incentivi. L’obiettivo è quello di installare almeno 1,04 gigawatt di impianti per la produzione di energia autoprodotta da fonti alternative entro la fine di giugno del 2026. Si tratta di un piano ambizioso del ministero dell’Ambiente nell’ambito degli obiettivi fissati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) in tema di transizione ambientale ed energetica. Ma, ci tiene a sottolineare il ministero, gli obiettivi di transizione energetica investono in un settore sul quale si punta molto per la transizione, ovvero quello dell’agricoltura.
Il bonus può essere richiesto come copertura delle spese in conto capitale per l’installazione degli impianti per la produzione di energia elettrica dal fotovoltaico. Tuttavia, alcune agevolazioni saranno connesse alla produzione di energia elettrica che ciascun richiedente i bonus sarà in grado di immettere in rete.
Bonus agrivoltaico innovativo 2024, nuovo decreto ministero Ambiente: chi può chiedere gli incentivi e per cosa
Arriva il nuovo bonus agrivoltaico innovativo 2024, dopo la firma di Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, che darà il via agli incentivi per l’autoproduzione da fonti rinnovabili. In tutto, il ministero dovrà gestire risorse per un miliardo di euro che potranno trovare richiesta dalle imprese operanti nel settore per l’installazione di impianti in grado di sfruttare il fotovoltaico e per mettere in rete l’energia autoprodotta.
Per questo motivo, le imprese del settore agricolo potranno richiedere incentivi fino al 40 per cento dei costi ammissibili. I contributi a fondo perduto, dunque, si andranno ad aggiungere agli incentivi richiedibili sull’energia prodotta e messa in rete.
L’obiettivo, anche nell’ottica dei target di incremento delle fonti rinnovabili del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), è ambizioso. Il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica punta ad arrivare a installare 1,04 gigawatt di sistemi agrivoltaici avanzati prima della fine di giugno del 2026.
Bonus agrivoltaico innovativo 2024, quali sono gli incentivi che si possono richiedere?
Le imprese che faranno richiesta dei bonus per l’agrivoltaico innovativo 2024, potranno puntare ai contributi a fondo perduto e in conto capitale, a valere sulle risorse del Pnrr, per la copertura fino al 40% delle spese ammissibili in base a quelle certificate dal bando in uscita; una quota derivante dalla tariffa incentivante sulla produzione di energia elettrica netta immessa in rete.
Quello del settore agricolo è un settore strategico per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Infatti, l’autoproduzione risulta indispensabile per arrivare agli obiettivi di decarbonizzazione che la Commissione europea si è data in vista del 2055. Inoltre, l’approccio della produzione da fonti alternative mira a produrre in maniera intelligente l’energia necessaria, promuovendo l’utilizzo e lo sviluppo del suolo (nonché la produzione agricola stessa), mediante tecniche sostenibili.
Transizione energetica, le parole del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica
“La diffusione dell’agrivoltaico – spiega Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica – è una chiave per la decarbonizzazione in un settore strategico, fatta attraverso un uso intelligente e sostenibile del suolo, che aiuti l’ambiente, la produzione e lo sviluppo delle rinnovabili. L’agricoltura italiana, eccellente per la sua qualità riconosciuta in tutto il mondo – conclude Pichetto – sarà ancor più protagonista della transizione ambientale ed energetica”.
Il provvedimento, attualmente alla Corte dei conti, punta alla promozione di soluzioni costruttive innovative, in prevalenza a struttura verticale e con moduli ad alta efficienza, in cui possono coesistere più usi del suolo. La produzione di energia, pertanto, sarà pienamente compatibile con le attività agricole, garantendo anche un miglioramento della redditività e promuovendo il recupero dei terreni per usi produttivi.
Il contributo in conto capitale è finanziato attraverso l’investimento del Pnrr, pari a oltre un miliardo di euro, mentre per la tariffa incentivante si stima un importo annuo di 21 milioni di euro, a valere sugli oneri di sistema.